Il chiaro no all’iniziativa No Billag “non è un traguardo, bensì solo un inizio”. A rilevarlo, tramite un comunicato, è la SSR annunciando che “si adatterà alle nuove condizioni quadro e ai nuovi bisogni della società dando il via a tre grandi pacchetti di riforme”.
Prima di tutto, si spiega, la SSR allestirà un piano di efficienza e di reinvestimento pari a 100 milioni di franchi a partire dal 2019. Così facendo la SSR ridurrà i propri budget. Dovrà infatti adattarsi al calo dei proventi del canone, al limite massimo di entrate che le è stato imposto e all’andamento degli introiti commerciali. Il piano di risparmio riguarderà inizialmente i processi di produzione, le infrastrutture, la tecnica, la distribuzione e le spese amministrative, e questo sia alla Direzione generale della SSR che nelle unità aziendali. Tale piano permetterà alla SSR di concentrarsi meglio su tre missioni prioritarie:
Queste priorità implicano che la SSR si concentri sul proprio mandato di base, nell’interesse del pubblico, tenendo maggiormente conto della situazione dei media privati svizzeri. Per definire al meglio l’offerta digitale, rinuncerà a pubblicare contributi testuali senza riferimento a video o audio sui siti di informazione di SRF, RTS e RSI. “Ciò permetterà di fare una chiara distinzione tra l’offerta online del servizio pubblico e quella dei giornali”.