Johnson & Johnson: la Svizzera compra 150'000 dosi

Il lievissimo calo dei premi di cassa malati annunciato ieri si spiega - in parte - con una riduzione (nel 2020) dei costi ospedalieri; riduzione dovuta al freno degli interventi cosiddetti elettivi, quelli che nulla hanno a che vedere con le emergenze o con il covid. Nel 2021 però tutto, o quasi, è cambiato.

Per garantire la sicurezza dei pazienti e dei dipendenti delle strutture sanitarie, a partire dal 1. ottobre il personale medico senza certificato dovrà sottoporsi a tamponi regolari. “Siamo sicuri di essere pronti”, ha assicurato il direttore dell’EOC, Glauco Martinetti.

Sono 3’212 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 2’985. Il tasso di positività si attesta all’1,09%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 450 (-9), quelli nei reparti ordinari 3’317 (-101). Sono stati registrati anche 63 decessi.

Un consulente assicurativo di 24 anni è stato condannato a Zurigo per aver saldato fatture private con 36’000 franchi ottenuti come credito Covid. Il giovane, con precedenti per truffa, si è visto infliggere nove mesi con la condizionale e sarà inoltre tenuto a restituire il credito. La sentenza del Tribunale distrettuale di Zurigo non è ancora definitiva. “Era ben consapevole che la banca non avrebbe verificato le sue dichiarazioni”, ha sottolineato la giudice unica presentando la sentenza. I soldi così ottenuti non sono serviti a finanziare la sua attività, ma a coprire spese private, fra cui diverse fatture di Zalando, il colosso tedesco del commercio online di abbigliamento.

La Slovenia ha deciso di sospendere temporaneamente la vaccinazione con Janssen di Johnson & Johnson in seguito alla morte di una ragazza di 20 anni, avvenuta per un ictus che potrebbe essere riconducibile al vaccino monodose. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Janez Poklukar, che alla stampa ha detto di aver preso la decisione su indicazione dell’Istituto nazionale per la salute pubblica. La ragazza era stata ricoverata d’urgenza fra lunedì e martedì, a distanza di circa due settimane dalla vaccinazione. Ora sono state avviate tutte le procedure per chiarire le circostanze del decesso e verificare l’eventuale correlazione.

Il vaccino Johnson & Johnson, che sarà distribuito nei prossimi giorni ai cantoni (la Confederazione ha acquistato 150’000 dosi), offre una buona alternativa e una buona protezione rispetto a quelli presenti sul mercato in Svizzera. Christoph Berger, presidente della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV), ha inoltre sottolineato che non necessita di una seconda dose. Questo vaccino è adatto alle persone dai 18 anni in su che non vogliono essere vaccinate con un preparato mRNA. Gli esperti consigliano di fare un controllo per eventuali reazioni allergiche.

Christoph Berger, presidente della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV), ha affermato che le persone sane completamente vaccinate non necessitano di una terza dose per il momento.

I contagi nella Confederazione, così come nel resto d’Europa, sono in diminuzione. Solo la Svizzera centrale è in controtendenza. Sono le parole usate da Virginie Masserey, a capo della sezione di controllo delle infezioni, durante la consueta conferenza stampa degli esperti. Pure i ricoveri registrano il segno meno e sono soprattutto le persone più giovani a essere ricoverate. Tema vaccinazione: oltre il 90% delle persone che hanno più di 70 anni ha ricevuto almeno una dose. In Svizzera, ha continuato Masserey, i numeri rimangono ancora troppo bassi “per raggiungere l’immunizzazione”. Per questo ha ribadito l’importanza di vaccinarsi, prima che arrivi l’inverno, quando la situazione potrebbe peggiorare.

In Svizzera, nelle ultime 24 ore, si sono registrati 1’451 nuovi casi di coronavirus, secondo le cifre pubblicate dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Sono stati segnalati 7 nuovi decessi e 39 persone sono state ricoverate in ospedale. Nel corso delle ultime 24 ore sono stati trasmessi i risultati di 36’878 test.

Mercoledì scorso la Confederazione aveva annunciato 1’894 nuovi casi, mentre ieri 1’284.

Complessivamente 9’955’650 dosi di vaccino sono state consegnate ai cantoni, di cui 10’430’334 sono state somministrate. Il 58,05% delle persone ha già ricevuto una seconda iniezione.

La Confederazione ha deciso di comprare 150’000 dosi del vaccino di Johnson & Johnson. Lo ha confermato mercoledì il ministro della salute Alain Berset su Twitter. Le dosi saranno consegnate ai cantoni la settimana prossima.

Gli analisti finanziari tornano ad essere più fiduciosi riguardo al futuro della congiuntura elvetica, dopo il crollo delle aspettative avvenuto in agosto. L’indice sulle prospettive economiche calcolato da Credit Suisse e da CFA Society Switzerland sulla base di un sondaggio fra gli esperti si è attestato in settembre a 25,7 punti, si evince dai dati pubblicati oggi. Rispetto ad agosto (quando vi era stato un crollo di 50,6 punti) vi è stato un aumento di 33,5 punti. Sull’arco del periodo pandemico la curva mostra tre chiari ribassi a V, avvenuti in concomitanza con tre ondate del virus.

Dal 2 ottobre, se anche il Consiglio Nazionale dovesse dire “sì”, per entrare a Palazzo federale ci vorrà il certificato Covid. Per 35 voti a 4, il Consiglio degli Stati ha approvato la clausola d’urgenza che consente a una modifica legislativa in tal senso di entrare in vigore immediatamente. La modifica della Legge sull’Assemblea parlamentare, approvata dai due rami del Parlamento, si applica a partire dai 16 anni. Anche i soggetti non vaccinati e quelli non guariti potranno ottenere il lasciapassare eseguendo un test salivare due volte a settimana. Alle persone che devono necessariamente essere presenti saranno rimborsati i costi di eventuali test.

In Ticino si registra un morto causato dal coronavirus nelle ultime 24 ore (1’005 da inizio pandemia). Le persone contagiate sono 20 (ieri,26), 18 i pazienti ricoverati, sei si trovano in cure intense (-1).

L’Australia si avvicina alla riapertura dei confini internazionali, prevista entro Natale, con una nuova app per iPhone che consente di leggere il codice QR dei certificati di vaccinazione. L’app detta VDS-NC Checker, sviluppata da Dipartimento Affari Esteri e Commercio, permette di scansionare sia i certificati internazionali di vaccinazione che i test.

La maggioranza delle persone in Svizzera è favorevole a test a pagamento per ottenere un certificato Covid, come proposto dal Consiglio federale. È quanto emerge da un sondaggio pubblicato oggi dai giornali del gruppo di Tamedia e da “20 Minuten”. Il 63% degli intervistati è favorevole o piuttosto favorevole. Solo fra i simpatizzanti dell’UDC la maggioranza (53%) chiede che i tamponi siano gratuiti, mentre il 45% ritiene che debbano essere a carico degli interessati.

Il Consiglio federale deciderà venerdì se e da quando i test non saranno più rimborsati. La settimana scorsa, il governo ha proposto di abolire la gratuità a partire dal 10 ottobre.

Secondo i dati diramati stamane dalle autorità grigionesi sono 32 i nuovi casi di contagio al Covid-19. Coira non segnala nessun decesso e nessuna nuova ospedalizzazione. In ospedale rimangono 15 persone, di cui 9 curate in reparto e 6 in terapia intensiva.

Farsi vaccinare contro il coronavirus direttamente a scuola: a Coira - grazie a quella che quasi certamente è una prima nei Grigioni - potranno farlo gli allievi delle medie. Dalla prossima settimana team mobili composti da personale medico e infermieristico raggiungeranno le tre sedi didattiche della città per proporre l’iniezione. Il corrispondente Patrick Colombo.

United Airlines licenzierà 593 dipendenti che si sono rifiutati di rispettare l’obbligo vaccinale contro il Covid-19. Lo ha annunciato la compagnia aerea americana, riferendo che altri 2’000 impiegati hanno richiesto una esenzione medica o religiosa, pari al circa il 3% dei 67’000 dipendenti. La società si è detta soddisfatta dei risultati della sua politica vaccinale.

Le aziende svizzere che hanno iniziato a produrre mascherine chirurgiche suonano il campanello d’allarme: il mercato, come svelato da un’inchiesta di RTS, ha ripiegato sulle mascherine di importazione - principalmente cinesi, visto che costano meno - e non trovano più sbocchi per la loro merce.

Un esempio, la ditta argoviese Wernli, che lo scorso anno era arrivata ad impiegare 300 persone per produrre le mascherine necessarie a rendere la Svizzera indipendente nell’approvvigionamento, oggi in questo settore conta solo 13 dipendenti.