Secondo quanto pubblicato oggi dai domenicali Le Matin Dimanche e Sonntagsblick, l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) sta studiando la possibilità di estendere l’uso dei test rapidi. In un progetto di ordinanza, l’UFSP invita i cantoni a effettuare regolarmente dei test nelle case di cura, nelle scuole e anche nelle aziende. I costi sarebbero assunti dalla Confederazione.
Il Consiglio federale potrebbe già prendere delle decisioni nel corso della prossima seduta. Questa svolta nella strategia per affrontare la pandemia segue il modello adottato nei Grigioni, il quale effettuerà prove su larga scala - 20’000 test a settimana - a partire da mercoledì prossimo.
“Se riusciamo a testare regolarmente il 30% della popolazione mobile, saremo in grado di mantenere il tasso di positività e il valore R in modo sostenibile, anche dopo l’apertura di negozi e ristoranti”, spiega Martin Bühler, capo dello Stato maggiore di condotta cantonale grigionese, citato sulle colonne del SonntagsBlick.
Per mesi poco considerati dal consigliere federale e “ministro” della sanità Alain Berset, i test a tappeto potrebbero dunque essere presto realtà: si tratta di un dietrofront, da parte del Consiglio federale, con l’obiettivo di uscire da questa spirale di restrizioni e confinamenti. Un cambiamento di strategia approvato anche dai cantoni, a detta del direttore della Conferenza dei direttori cantonali della sanità pubblica, Lukas Engelberger, contattato dal domenicale zurighese.