Con un minuto di silenzio e i rintocchi delle campane, la Svizzera - su invito di Guy Parmelin - ha commemorato sul mezzogiorno le oltre 9'300 vittime attribuite ufficialmente alla malattia provocata dal coronavirus. Il 5 marzo 2020 si registrava la prima morte legata al Covid-19 nella Confederazione, una 74enne vodese.
Intanto venerdì nuove vittime sono state annunciate anche in Ticino (una) e nei Grigioni (una) dove, sempre fra ieri e oggi, sono stati accertati complessivamente altri 82 casi d'infezione.
Sono contrastanti gli sviluppi che la pandemia sta facendo registrare in questi giorni a livello planetario. Negli Stati Uniti, e per la prima volta da ottobre, si rilevano segnali incoraggianti e con dati segnatamente in diminuzione sul piano dei decessi e delle ospedalizzazioni. Ma in Europa il quadro della situazione appare molto diverso. Infatti dopo circa sei settimane di cifre in calo, il numero dei nuovi casi di Covid-19 è aumentato la settimana scorsa nella misura del 9%.
E anche in Svizzera i nuovi casi di coronavirus dal 22 al 28 febbraio sono risultati in crescita del 3,6% su base settimanale: 7'235 contagi, come ha indicato l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), a fronte dei 6'984 riscontrati nei sette giorni precedenti.
di Marija Milanovic, Alex Ricordi, Diego Moles e Joe Pieracci