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Svizzera

L’acquisizione di Credit Suisse lascia aperte molte incognite

Il titolo UBS recupera e chiude in leggero rialzo - Tra i nodi la questione del personale – Per la stampa svizzera una domenica "disastrosa" - Si muove la politica

  • 19 marzo 2023, 10:00
  • Ieri, 09:26
Reazioni contrastanti all'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS

Reazioni contrastanti all'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS

  • keystone

Durante la notte le agenzie hanno ripreso le indicazioni che Credit Suisse ha dato in queste ore ai proprio dipendenti. Salari e bonus verranno pagati regolarmente il 24 marzo, si legge nella nota. La questione del personale e le incognite legate al futuro post-acquisizione restano certamente tra le più grandi preoccupazioni attuali, in Svizzera e nel resto del mondo. Di sicuro licenziamenti saranno inevitabili.

“Acquisizione vergognosa”, “scandalo storico”, “giornata disastrosa”: da parte sua la stampa elvetica lunedì non ha mancato, in generale, di usare parole dure per descrivere l’acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS. La Neue Zürcher Zeitung ha pure sottolineato che la Svizzera da oggi avrà una banca “monstre”, con un bilancio totale quasi due volte più grande della performance economica della Svizzera.

La nuova UBS avrà patrimoni in gestione per 5’000 miliardi di dollari e rafforzerà la posizione di UBS quale primo gestore patrimoniale al mondo. Troppo presto invece per stabilire l'impatto sui posti di lavoro.

La volatilità dei mercati nel frattempo sembrerebbe diminuire, con le azioni asiatiche che nella notte si sono stabilizzate, nonostante le borse orientali abbiano aperto al ribasso. La giornata è però ancora lunga e a regnare è l’incertezza.

Diem/Swing/EnCa/Spi/sdr/dielle

20 marzo 2023, 20:46

Moody's, rating sotto osservazione per rialzo

Moody’s ha messo i rating di Credit Suisse sotto osservazione per un possibile rialzo mentre erano monitorati per essere tagliati. La decisione segue l’annuncio che il secondo gruppo bancario svizzero sarà acquistato da UBS in un’operazione tutta in azioni del valore di 3 miliardi di franchi.

20 marzo 2023, 19:47

S&P, rating sotto osservazione per rialzo

S&P Global Ratings ha messo sotto osservazione il rating del gruppo Credit Suisse “con risvolti positivi” e ha abbassato il rating sugli strumenti di capitale ibridi AT1 emessi da Credit Suisse Group a ‘C’ da ‘B’ e ‘B+’ dopo l’accordo per la fusione con UBS. Se andrà a buon fine i rating verranno equiparati a quelli di UBS. “Riteniamo che il gruppo UBS sia materialmente più forte del gruppo Credit Suisse. L’acquisizione andrà quindi a vantaggio della società stabilizzando il suo franchising, nonché il suo finanziamento e la sua liquidità. Dovrebbe anche promuovere un rafforzamento degli standard di governance e di gestione del rischio di Credit Suisse” spiegano gli analisti.

20 marzo 2023, 19:38

CS e lo sponsoring sportivo e culturale

Credit Suisse non è solo una banca, è anche un importante sponsor di eventi culturali e sportivi – fino al 2015 il secondo a livello nazionale dietro unicamente a Rolex, con un budget fra 80 e 120 milioni di franchi – oltre ad essere partner da molti anni dell’Associazione svizzera di calcio. In Ticino contribuisce per esempio al finanziamento del MASILugano, il Museo d’arte della Svizzera italiana. A livello nazionale c’è, tra gli altri, lo Zurich Film Festival, con cui ha un accordo ancora per due anni. Nel 2021 la banca aveva inoltre avviato una collaborazione da 20 milioni di franchi per 10 anni con l’Università di San Gallo con l’obiettivo di potenziare ricerca e insegnamento negli ambiti finanza, management e diritto. Tutti oggi si trovano nell’incertezza: i contratti in essere dovrebbero essere onorati da UBS, ma che ne sarà del futuro? La principale banca svizzera, da parte sua, già sostiene fra gli altri Athletissima, il meeting Weltklasse di Zurigo e la Coppa Spengler. Ci si chiede se tutte queste collaborazioni proseguiranno.

09:39

In bilico il sostegno a opere, eventi e associazioni

SEIDISERA 20.03.2023, 18:28

  • KEystone
20 marzo 2023, 19:30

CS, 500 dipendenti in Ticino

Credit Suisse dà lavoro ad almeno 500 persone in Ticino, persone che lunedì mattina si sono svegliate senza sapere quale sarà il loro futuro professionale. La redazione di SEIDISERA si è recata oggi alla filiale di Lugano per raccogliere opinioni e voci, ma ad accoglierla sono stati sospiri, incredulità e no comment. Ma la preoccupazione invade anche UBS, dove i dipendenti temono di essere sacrificati per lasciar spazio ai dipendenti del gigante caduto.

06:15

Le preoccupazioni di dipendenti e clienti

SEIDISERA 20.03.2023, 18:22

07:28

500 posti a richio in Ticino, dopo l'addio a CS

Il Quotidiano 20.03.2023, 19:00

20 marzo 2023, 18:52

“Profitti per i privati, perdite per lo Stato”: proteste in piazza a Zurigo-Paradeplatz

Diverse centinaia di persone hanno manifestato oggi sulla Paradeplatz di Zurigo, dove si trovano le sedi del Credit Suisse e di UBS. La Gioventù socialista (GISO) e altre organizzazioni avevano lanciato l’appello a protestare contro gli “abusi”. Per i manifestanti quanto successo è uno scandalo. “Profitti per il settore privato, perdite per lo Stato”, recitava l’appello alla manifestazione. I dimostranti hanno ricordato i miliardi versati da Credit Suisse in bonus e dividendi. I manifestanti hanno anche criticato il fatto che non ci siano soldi per la lotta contro la crisi climatica, la sicurezza delle pensioni e l’aiuto ai rifugiati, mentre per il salvataggio delle banche non ci siano problemi. Oltre allo GISO, hanno sostenuto la dimostrazione anche Sciopero del Clima, i Giovani Verdi, il PS di Zurigo, i Verdi di Zurigo e la Sinistra alternativa.

20 marzo 2023, 18:16

BAK: "Fino a 12'000 impieghi in meno"

L’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS causerà la perdita di 9’500-12’000 posti di lavoro. Malgrado ciò, non si prevede un forte aumento del tasso di disoccupazione. Lo indica l’istituto di ricerca BAK Economics, nel quale indica che l’operazione ha permesso di evitare un grave danno all’economia svizzera. In una nota, l’istituto precisa che “con l’acquisizione da parte di UBS sono stati limitati i danni per la piazza finanziaria svizzera causati dalla crisi di Credit Suisse”. Insomma, il rischio di una crisi bancaria generale è stato notevolmente ridotto. “Si è così evitato un danno diretto maggiore all’intera piazza economica elvetica”. L’operazione, stando a BAK Economics, avrà effetti limitati sul PIL della Svizzera, che dovrebbe ancora crescere del 0,7% quest’anno e dell’1,6% nel 2024. Gli effetti negativi della crisi di Credit Suisse rimangono infatti in gran parte limitati al settore bancario. Ci saranno comunque delle conseguenze, anche se il deflusso dei fondi dei clienti all’estero dovrebbe ora arrestarsi. BAK Economics ritiene invece che la perdita di valore aggiunto subita dalla piazza finanziaria svizzera sarà verosimilmente permanente.

20 marzo 2023, 17:49

Borsa svizzera: chiusura in rialzo, CS -55,74%, UBS +1,26%

In una giornata in cui la piazza finanziaria elvetica ha capeggiato sulle prime pagine di tutti i giornali, la Borsa svizzera termina le contrattazioni in positivo. L’indice SMI guadagna lo 0,28% a 10’643,64 punti, quello allargato SPI lo 0,35% a 13’953,41.

Dopo l’annuncio avvenuto ieri di un’acquisizione da parte di UBS, inutile dire che tutti gli occhi erano puntati su Credit Suisse. Dopo essere sprofondato del 62% in apertura, il titolo ha concluso con un -55,74% a 0,82 franchi. Si tratta di un valore comunque superiore ai 76 centesimi proposti dal numero uno bancario elvetico UBS per l’acquisizione dello storico rivale, per un prezzo totale di 3 miliardi di franchi.

Inizialmente anche il titolo UBS aveva subito un tonfo, subendo una contrazione dell’8,6%. Nel corso della giornata c’è però stato un recupero, confermato dalla positiva apertura di Wall Street, che si è concluso con un +1,26% a 17,32. In giornata la prima banca elvetica ha fra le altre cose annunciato che per il momento il riacquisto di azioni proprie è sospeso.

20 marzo 2023, 17:22

Christine Lagarde non è preoccupata per le banche nella zona euro

La presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, ha affermato lunedì che le banche nella zona euro godono di riserve finanziare “ben superiori alle esigenze”. “Siamo convinti che le posizioni di capitale e di liquidità delle banche siano molto soddisfacenti”, ha dichiarato Lagarde dopo che settimana scorsa la BCE ha riunito due volte il suo organo di sorveglianza bancaria per uno “scambio di vedute”.

20 marzo 2023, 17:13

Un punto interrogativo per il PSE

Credit Suisse coinvolta come investitrice nel polo sportivo e degli eventi di Lugano. Il sindaco Foletti. “al momento non siamo preoccupati”, ma se UBS non fosse interessata ad assumersi l’impegno non si esclude di finanziare in proprio l’opera con mezzi presi in prestito sul mercato dei capitali

20 marzo 2023, 16:58

Pure il Centro chiede che il Parlamento si riunisca

Dopo Verdi, socialisti e liberali-radicali, anche l’Alleanza del Centro vede di buon occhio la convocazione di una sessione straordinaria delle Camere federali sul caso Credit Suisse. In questo modo, scrive il partito in un comunicato, la soluzione trovata potrà poggiare su basi parlamentari solide. I centristi vogliono anche discutere di come limitare i rischi per l’economia svizzera ora che rimane una sola grande banca. Sono in gioco la sicurezza e la stabilità dei posti di lavoro in Svizzera, delle PMI, dei risparmi privati e di quelli degli istituti di previdenza. Secondo la legge sul Parlamento, se un credito urgente è superiore ai 500 milioni di franchi, un quarto dei membri di una Camera può chiedere la convocazione dell’Assemblea federale in sessione straordinaria entro una settimana. Tale sessione straordinaria deve tenersi nel corso della terza settimana che segue l’inoltro della richiesta di convocazione. Potrebbe quindi svolgersi dopo Pasqua.

20 marzo 2023, 16:20

Anche il PLR vuole una sessione speciale alle Camere

Dopo i Verdi e il PS, anche il PLR si unisce al coro di partiti che vogliono una sessione straordinaria del Parlamento sulla questione Credit Suisse. Nel corso di un incontro odierno con i media a Berna, i liberali-radicali hanno inoltre chiesto una serie di misure, fra cui la rinuncia ai bonus da parte dei manager. I vecchi vertici di Credit Suisse devono essere chiamati a rispondere, ha detto il presidente del partito e consigliere agli Stati argoviese Thierry Burkart. I bonus degli anni precedenti vanno dunque restituiti e quelli per l’anno in corso bloccati. Secondo il PLR, la sessione straordinaria è un’opportunità per presentare le proprie rivendicazioni attraverso degli interventi. I dibattiti mostreranno poi se una Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI), come vorrebbe la sinistra, dovrebbe essere istituita o meno, ha aggiunto Burkart. I liberali-radicali hanno poi illustrato alcune delle loro richieste. In primo luogo, serve una nuova strategia per la piazza finanziaria, così da limitare i rischi legati alla nuova mega banca sorta dopo l’acquisizione di Credit Suisse a opera di UBS, ha affermato il consigliere nazionale zurighese Beat Walti.

20 marzo 2023, 15:44

TG speciale questa sera alle 20.00 su LA 1

L’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS lascia ancora aperte molte incognite. Per approfondire la tematica, questa sera, alle 20.00 su LA 1, il Telegiornale RSI andrà in onda in formato speciale.


20 marzo 2023, 15:02

Il PS chiede una sessione straordinaria e una commissione parlamentare d'inchiesta

Dopo l’acquisizione del Credit Suisse da parte dell’UBS, il Partito socialista chiede l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta e l’organizzazione di una sessione straordinaria dell’Assemblea federale.

Quindici anni dopo la crisi finanziaria del 2008, lo Stato deve ancora una volta salvare una grande banca dal fallimento, deplora il partito in un comunicato pubblicato lunedì. Il PS chiede inoltre piena trasparenza sui retroscena dell’attuale operazione di salvataggio.

“Chiediamo un chiarimento completo delle responsabilità politiche. Questo vale per l’Autorità di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), per la Banca Nazionale Svizzera, per gli ex capi del Dipartimento delle Finanze e per quelli attuali, ovvero l’ex Consigliere federale Ueli Maurer e l’attuale Ministro delle Finanze Karin Keller-Sutter”, si legge nella nota.

20 marzo 2023, 14:51

Il rimbalzo di UBS: rialzo del titolo del 6%

Dopo un avvio lento della seduta in seguito all’annuncio dell’acquisizione forzata del concorrente Credit Suisse in grande difficoltà, UBS ha visto il suo titolo rimbalzare nel pomeriggio di lunedì.

Alle 14.40 circa, il titolo della prima banca svizzera era in rialzo del 6,02% a 18,14 franchi.

20 marzo 2023, 13:53

Società impiegati commercio, coinvolgere parti sociali

Le parti sociali devono essere coinvolte nell’imminente processo di integrazione relativo all’acquisizione di Credit Suisse per mano di UBS. A domandarlo è la Società degli impiegati del commercio, che chiede inoltre massima trasparenza nei confronti dei dipendenti sui prossimi passi. In un comunicato odierno, l’associazione deplora l’operazione annunciata ieri. Affinché il tutto avvenga nel modo più socialmente accettabile, è necessario mantenere il maggior numero possibile di posti di lavoro e rispettare i piani sociali, scrive l’organizzazione, garantendo che i collaboratori interessati verranno sostenuti con consulenze e informazioni.

20 marzo 2023, 13:51

Credit Suisse: obbligare dirigenza a rinunciare a bonus, SKS

Le normative too-big-to-fail vanno riviste per obbligare la dirigenza di Credit Suisse a rinunciare ai bonus. Lo chiede la Fondazione per la protezione dei consumatori (SKS) alla luce dell’acquisizione della banca da parte di UBS. “È inaccettabile che una banca di importanza sistemica venga condotta al baratro, che debba essere sostenuta dallo Stato e che allo stesso tempo vengano versati bonus”, indica SKS in una nota. “Ci sono volute misure drastiche per ripristinare la fiducia nel Credit Suisse”, ha ricordato Sara Stalder nel comunicato. Il prezzo è stato tuttavia molto alto: in futuro, i rischi per la Svizzera in caso di fallimento di UBS saranno ancora maggiori di quelli attuali.

20 marzo 2023, 13:31

L'assemblea generale del CS si svolgerà regolarmente

Nonostante l’annuncio dell’acquisizione da parte di UBS, il Credit Suisse ha confermato lunedì all’agenzia AWP che l’assemblea generale ordinaria prevista per il 4 aprile avrà effettivamente luogo. Per la prima volta dallo scoppio della pandemia di coronavirus, l’assemblea si terrà all’Hallenstadion di Zurigo alla presenza dei futuri azionisti della banca numero due in Svizzera. Questi ultimi dibattiti promettono di essere vivaci. Domenica sera, dopo una settimana di forti preoccupazioni, il Consiglio federale ha annunciato l’acquisizione del Credit Suisse, in grande difficoltà, da parte della rivale UBS per 3 miliardi di franchi, pari a 76 centesimi per azione. Gli azionisti del Credit Suisse riceveranno un’azione UBS per ogni 22,48 azioni della banca acquisita. Per evitare un fallimento che avrebbe potuto scatenare una crisi finanziaria globale, il Governo svizzero ha fornito ampie garanzie, ricorrendo alla legge d’emergenza. Per questo motivo, la transazione non è soggetta all’approvazione dei proprietari della banca numero due in Svizzera.

20 marzo 2023, 12:48

Titolo UBS in netta ripresa, quello di CS naviga in profondo rosso

Dopo un’apertura in ribasso i titoli CS e UBS hanno vissuto una mattinata diametralmente opposto. Il primo si è mantenuto sempre attorno ad un valore di 70 centesimi per azione, con una perdita oscillante tra il 70 e il 75% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì scorso. L’azione dell’acquirente UBS, invece, iniziata la mattina con una perdita che ha sfiorato il 10%, attorno alle 12.30 il titolo era in netta ripresa, ritornando nelle cifre nere. UBS era quotata a circa 16,34 franchi con una crescita di poco più del 3%. In generale dopo un avvio titubante, a parte Zurigo, gli altri mercati europei sembrano aver assorbito l’acquisizione e sono tornati nelle cifre nere.

Si rafforzano, infatti, come accennato, le Borse europee mentre gli investitori stanno digerendo i termini del salvataggio di Credit Suisse e dalle autorità europee, inclusa la Banca centrale europea (Bce), sono arrivate rassicurazioni sulla “resilienza” del sistema bancario europeo e sul fatto che, in caso di salvataggio, i primi a pagare saranno sempre gli azionisti. Milano sale dello 0,5%, Francoforte dello 0,6%, Parigi dello 0,7% e Londra dello 0,3%. A New York i future sono girati in leggero rialzo.

01:28

RG 12.30 del 20.03.2023 Le considerazioni di Johnny Canonica

RSI Info 20.03.2023, 12:47

20 marzo 2023, 12:17

Credit Suisse: scetticismo fra gli analisti

L’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS è stata accolta con un certo scetticismo dagli analisti del settore. La manovra evita certo il tracollo, ma non è detto che si tratterà di un affare positivo per UBS. Probabilmente quanto avvenuto non è la scelta che avrebbe fatto in maniera prioritaria UBS, hanno commentato gli esperti della canadese RBC.

Sulla carta, i tre miliardi per l’acquisizione sono poco, sottolineano gli analisti di Vontobel. Allo stesso tempo però cambia sostanzialmente la struttura degli affari di UBS. Secondo la Banca cantonale di Zurigo (ZKB), i potenziali vantaggi sembrano comunque superare gli svantaggi per UBS. Questo però solamente se si riuscirà a ricostruire la fiducia, cosa che secondo gli esperti probabilmente avverrà.

Altri economisti sottolineano le numerose questioni in sospeso. Il vero valore dell’operazione è difficile da giudicare, secondo l’americana Jefferies, anche perché Credit Suisse al momento registra forti perdite. A detta della banca d’investimenti Usa KBW, sul lungo termine l’affare sarà positivo, ma bisognerà aspettare un po’ prima che la novità smetta di fare troppo rumore. Secondo gli esperti di Capital Economics, l’esperienza con questo tipo di “matrimoni forzati” è piuttosto eterogenea. Esistono gli esempi positivi, ma anche quelli decisamente negativi.

20 marzo 2023, 12:04

CS costa caro ai sauditi

Costa caro ai sauditi l’investimento nel Credit Suisse, di cui la Saudi National Bank (Snb) aveva rilevato alcuni mesi fa il 9,9% del capitale per 1,4 miliardi di franchi. La quota, sottoscritta a fine novembre nell’ambito dell’aumento di capitale da 4 miliardi dell’istituto elvetico, vale ora circa 300 milioni. La banca saudita in una nota ha detto che “i cambiamenti della valutazione dell’investimento di Snb nel Credit Suisse non hanno impatti sui piani di crescita di Snb e sulla guidance per il 2023”.

20 marzo 2023, 11:47

La Finma potrebbe imporre ulteriori condizioni ai manager di CS

Dopo l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, nel contesto degli aiuti di Stato potrebbero essere imposte ulteriori condizioni ai manager di CS. La Finma sta analizzando la questione. “In un primo momento si è trattato di trovare una soluzione per la protezione dei risparmiatori e dell’immagine della piazza finanziaria svizzera”, ha detto un portavoce dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) all’agenzia economica AWP.

“In seconda battuta andranno chiarite altre questioni”, ha dichiarato confermando informazioni rese note dalla radio SRF. Con questa presa di posizione l’autorità reagisce a esternazioni fatte dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter, che parlando dei manager ha citato l’esempio di un possibile divieto di dividenti o di misure riguardanti i salari. Il tutto, aveva sottolineato, è comunque di competenza della Finma.

Credit Suisse ha nel frattempo assicurato che i bonus e gli aumenti già promessi ai dipendenti verranno normalmente elargiti. I pagamenti dovrebbero avvenire il 24 marzo, secondo quanto comunicato da Bloomberg. Altro cantiere: andrà chiarito quali impieghi verranno tagliati in seguito alla fusione.

20 marzo 2023, 11:34

I Verdi: la "malagestione ricade sui contribuenti"

Il caso di “Credit Suisse è la conseguenza di anni di cattiva gestione, di cui ancora una volta devono rispondere i contribuenti e non i manager”. È l’accusa lanciata dai Verdi, che hanno così commentato l’acquisizione, ufficializzata ieri, del secondo istituto finanziario elvetico da parte di UBS. Quindici anni dopo proprio UBS, scrive il partito in una nota, anche Credit Suisse ha dovuto essere salvata dai contribuenti. “Vengono nuovamente concessi aiuti di Stato a società che sono in gran parte responsabili del riscaldamento globale”, lamentano gli ecologisti.

La Confederazione ha infatti messo sul piatto una garanzia di 9 miliardi di franchi per far fronte ai rischi dell’operazione. E questo, proseguono i Verdi, è stato fatto “senza alcun requisito di sostenibilità ambientale, sociale ed economico”. Lo schieramento sta quindi valutando se convocare straordinariamente l’Assemblea federale, come è possibile dopo la concessione di prestiti urgenti da parte della Delegazione delle finanze, in quanto il Parlamento deve poter esprimersi su questioni di tale portata. “La politica economica e finanziaria borghese ha quasi trascinato la Svizzera nel baratro per la seconda volta in quindici anni. Non si può più andare avanti così”, ha affermato, durante una conferenza stampa, il presidente del partito e consigliere nazionale zurighese Balthasar Glättli.

“Il Consiglio federale deve presentare immediatamente proposte che mettano fine alla cultura dell’irresponsabilità collettiva. Solo così sarà possibile ripristinare la competitività e l’affidabilità della piazza finanziaria svizzera”, ha aggiunto il suo collega alla Camera del popolo Gerhard Andrey (FR).

Il presidente dei Verdi Balthasar Glättli

Il presidente dei Verdi Balthasar Glättli

  • keystone
20 marzo 2023, 11:28

Il parlamento elvetico potrebbe discutere a breve l'acquisizione di CS

Il Parlamento elvetico potrebbe affrontare rapidamente la questione dell’acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS. Se un quarto dei membri di un Consiglio (o Nazionale o Stati) lo richiederà, verrà convocata una sessione straordinaria. Questa è un’opzione possibile, secondo la presidente della Delegazione delle Finanze, che ieri, domenica, ha approvato i crediti d’impegno proposti dal Consiglio federale. Secondo la legge parlamentare, se un impegno urgente supera i 500 milioni di franchi, un quarto dei membri di un Consiglio può chiedere all’Assemblea federale di convocare una sessione straordinaria entro una settimana. La sessione straordinaria deve aver luogo nella terza settimana successiva alla presentazione della richiesta di convocazione. Potrebbe quindi svolgersi dopo Pasqua. “Ci sarà sicuramente un numero sufficiente di parlamentari che chiederanno una sessione straordinaria”, ha dichiarato la Presidente della Delegazione Ursula Schneider Schüttel (SP/FR), parlando con Keystone-ATS.

Il parlamento elvetico potrebbe discutere a breve l'acquisizione di CS

Il parlamento elvetico potrebbe discutere a breve l'acquisizione di CS

  • foto generica keystone
20 marzo 2023, 11:01

Effetto Credit Suisse, 275 miliardi bond emessi da banche a rischio

Crollano i bond At1 emessi dalle banche europee dopo che, nell’ambito del salvataggio di Credit Suisse, è stato deciso l’azzeramento di questa tipologia di titoli, con cui l’istituto elvetico aveva raccolto 16,3 miliardi di franchi. Un bond da 500 milioni di euro emesso da Unicaja Banco perde il 17,5% a quota 58,7, uno da 1,5 miliardi di sterline di Barclays cede il 9,4% a 84,6, un’emissione di Raiffeisen Bank 14,4% a 54,3, mentre, riferisce Bloomberg, il desk di trading di Hsbc ha tagliato del 10% il valore complessivo di questi titoli.

I bond At1 emessi dalle banche ammontano, secondo Bloomberg, a circa 275 miliardi di dollari. Si tratta di titoli ad alto rischio di cui è previsto l’azzeramento nel caso in cui gli indici di capitale di una banca scendano sotto determinati livelli. Ma il trattamento subito nell’ambito del salvataggio di Credit Suisse ha sollevato dubbi sul mercato, in quanto il loro trattamento è stato peggiore di quello degli azionisti, ai cui titoli è stato riconosciuto un valore residuo di 3 miliardi di franchi. “Non ha senso, gli azionisti non avrebbero dovuto ricevere niente” perché “è chiaro che i bond At1 sono senior (privilegiati, ndr) nella distribuzione rispetto alle azioni”, ha commentato a Bloomberg Patrik Kauffmann, gestore di Aquila Asset Management, che in portafoglio ha bond di Credit Suisse.

Anche gli analisti di Jefferies sollevano dubbi sul fatto che i bondholder siano stati “spazzati via mentre gli azionisti non lo siano stati interamente”.

20 marzo 2023, 11:00

"A rischio fino a 50'000 impieghi nell'intera economia"

L’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS potrebbe avere un effetto domino sull’economia - Natalia Ferrara (co-direttrice ASIB) ribadisce a Modem: “Necessaria una Task Force d’emergenza”

20 marzo 2023, 10:41

"Problemi occupazionali anche da UBS" secondo un esperto

Con l’annunciata acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS, è prevedibile un “problema di posti di lavoro” anche per UBS, afferma l’economista Stéphane Garelli, professore presso l’International Institute for Management Development (IMD). È probabile che si perdano posti di lavoro “da entrambe le parti”, afferma. “Quando si fondono due entità simili, poiché ci sarà una sovrapposizione di due responsabilità, non significa che si prenda qualcuno da UBS per assumere questa responsabilità”, ha detto Stéphane Garelli lunedì mattina alla radio romanda RTS, il giorno dopo l’annuncio dell’acquisizione della banca da parte della rivale. I dipendenti del Credit Suisse portano anche competenze e reti di contatti, ha detto Garelli. “Questo significa che sul mercato rischiamo di ritrovarci con molte persone che hanno competenze finanziarie, ma non più lavoro”. Riferendosi a “un gigante bancario che è molto più grande degli altri”, l’esperto ritiene che questo punto sia già “poco salutare”, soprattutto per la concorrenza. In futuro, sarà necessario garantire che non si verifichi un abuso di posizione dominante. Ci si chiede anche se una tale dimensione sia gestibile.

Lunedì di passione per il titolo CS

Lunedì di passione per il titolo CS

  • keystone
20 marzo 2023, 10:35

Sistema finanziario tedesco "solido"

Il sistema finanziario tedesco è “stabile e solido”, ha dichiarato lunedì l’autorità di vigilanza bancaria tedesca Bafin, il giorno dopo che l’annuncio dell’acquisizione d’emergenza del Credit Suisse da parte di UBS è stato accolto con scetticismo dai mercati. “La Bafin sta attualmente monitorando gli sviluppi del mercato e ne tiene conto nel suo ruolo di vigilanza. Il sistema finanziario tedesco rimane stabile e solido”, ha detto l’ente tedesco in una dichiarazione all’AFP.

20 marzo 2023, 09:45

Anche la stampa internazionale parla dell'accordo UBS-CS

L’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS occupa le prime pagine dei giornali internazionali. Ecco i principali commenti. Secondo il Financial Times una cosa è chiara: il caso Credit Suisse mostra che bisogna lavorare di più nell’ambito dei rischi bancari. Anche se una dose di rischio è nota, il crollo di Credit Suisse è arrivato comunque a sorpresa. Alle autorità non è rimasta altra scelta se non favorire la fusione con UBS.

L’americano Wall Street Journal sottolinea come Credit Suisse fosse la banca elvetica più propensa al rischio. Le difficoltà hanno però portato ad un’amara fine dopo 167 anni. Le radici di questa sconfitta sono da ricercare nel modo in cui è stata gestita la crisi del 2008. Prima di allora la situazione era infatti rosea.

Per il francese Le Monde l’immagine della Svizzera è legata al consenso. Eppure anche nella Confederazione tutto può cambiare brutalmente in fretta. La fine di Credit Suisse era fino a poco fa inimmaginabile. La fusione annunciata ieri (domenica) è la più importante nell’Europa bancaria dalla crisi economica di 15 anni fa, ha sottolineato invece il tedesco Handelsblatt. Il salvataggio è dovuto avvenire assolutamente prima dell’apertura dei mercati asiatici oggi. Il mondo intero ha seguito un accordo definito storico.

20 marzo 2023, 09:36

Dopo mezz'ora continua la discesa

Dopo circa mezz’ora di contrattazioni il titolo CS perde quasi il 75% del suo valore e si muove sotto la soglia dei 70 centesimi per azione. In difficoltà anche il titolo UBS che fa segnare un meno 6,25%.

20 marzo 2023, 09:36

Saudi National Bank: “Situazione CS non influisce sui piani di crescita”

La Saudi National Bank (SNB), attualmente il maggiore azionista del Credit Suisse, ha dichiarato lunedì che l’acquisizione della banca in difficoltà da parte della rivale UBS non influirà sui suoi piani di crescita. “I cambiamenti nella valutazione degli investimenti di SNB in Credit Suisse non hanno alcun impatto sui piani di crescita di SNB”, ha dichiarato la banca saudita in un comunicato.

“SNB rimane concentrata sulla sua strategia di crescita principale in Arabia Saudita, che è tra i Paesi a più rapida crescita del G20”, ha aggiunto. La banca saudita “rimane comodamente al di sopra delle soglie prudenziali e continua a beneficiare di una forte capitalizzazione e di una (buona) liquidità”.

20 marzo 2023, 09:19

Apertura della Borse europee: titolo CS in caduta libera, soffre anche UBS

Alle primississime contrattazioni sulle piazze del Vecchio Continente il titolo Credit Suisse, come già anticipato nel pre Borsa risultava in caduta libera perdendo circa il 60% rispetto al suo valore (1,86) di venerdì scorso. In calo risulta anche l’azione UBS che verso le 9.15 lasciava sul terreno poco meno del 7% rispetto al suo valore della chiusura dello scorso venerdì.

20 marzo 2023, 08:28

Azione CS in picchiata nel pre Borsa

Il giorno dopo la notizia dell’acquisizione da parte di UBS, prima dell’apertura della Borsa il titolo di Credit Suisse risulta in caduta libera, con un pesante -62%.

20 marzo 2023, 07:37

Ferrara: “Il piano sociale non basta e non basterà”

Dopo la storica operazione tra UBS e Credit Suisse, sono state molto critiche e preoccupate anche le reazioni di chi il personale bancario lo difende come Natalia Ferrara, co-direttrice dell’Associazione svizzera degli impiegati di banca. Il timore è che ci siano migliaia di licenziamenti nel nostro Paese. Credit Suisse ha già un piano sociale attivo, ma “non basterà” secondo Ferrara.

Ascolta le sue risposte.

01:28

RG 7.00 del 20.03.2023 - Le preoccupazioni sul futuro del personale di Natalia Ferrara

RSI Info 20.03.2023, 07:36

  • keystone
20 marzo 2023, 06:45

Per la stampa svizzera una domenica "disastrosa"

“Acquisizione vergognosa”, “scandalo storico”, “giornata disastrosa”: lunedì la stampa elvetica non ha mancato, in generale, di usare parole dure per descrivere l’acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS. La fusione non sarà priva di conseguenze per la piazza finanziaria svizzera che, dopo troppi errori, subisce un duro colpo al suo orgoglio, dicono i giornali. “È un pasticcio sociale ed economico e una vergogna politica per i leader che sono troppo lenti ad agire”, lamenta Pierre Veya, responsabile della sezione economica de La Tribune de Genève e 24 Heures, nel suo editoriale. A suo avviso, le autorità sono state troppo lente per capire che gli “squali del mondo anglosassone” avrebbero imposto soluzioni radicali. Troppi errori, tergiversazioni, mezze bugie e gaffe si sono abbattuti su un’istituzione leggendaria, che ha perso l’unica qualità non negoziabile di una banca: la fiducia”, ha proseguito. Di conseguenza, la Svizzera è ora più piccola ed è tornata a una forma di normalità bancaria. Non è la fine della storia”, dice, “ma uno schiaffo al suo orgoglio”.

Per Le Temps, le autorità, intontite dalla fiducia, hanno mancato l’obiettivo quando si è trattato di estrarre l’entità svizzera, che era stata a lungo richiesta da una parte degli azionisti. L’”atteggiamento attendista” delle autorità ha avuto la meglio sul Credit Suisse, che “decisamente” non doveva cadere, lamenta il quotidiano.

“La Svizzera ha dormito troppo a lungo mentre il Credit Suisse scivolava verso la rovina”, aggiunge il Blick. Il quotidiano si stupisce del fatto che le autorità, ma anche le altre banche svizzere, non abbiano agito prima, costringendo i protagonisti di questa disfatta a “mettere insieme” una soluzione di emergenza.

UBS e i mercati finanziari, gli unici vincitori La Liberté è preoccupata per le conseguenze di questa operazione, certamente “indispensabile”, sui dipendenti. Checché ne dicano i suoi dirigenti, sarà “dolorosa”. La manovra lascerà l’amaro in bocca anche ai contribuenti, poiché la Banca Nazionale Svizzera (BNS) anticiperà fondi fino a 200 miliardi di franchi per realizzarla, sottolinea il quotidiano friburghese.

Per le testate in lingua tedesca del Gruppo Tamedia si tratta semplicemente di uno “scandalo storico”. La Confederazione, la Finma e la BNS si sono fatte calpestare da UBS. UBS sta raccogliendo tutti i benefici mentre i clienti e i dipendenti ne stanno pagando il prezzo, hanno detto. Le misure adottate dalla Confederazione mettono a rischio i contribuenti per un ammontare di 9 miliardi di franchi.

La Neue Zürcher Zeitung (NZZ) conferma che i “danni collaterali” sono prevedibili e descrive una giornata buia per la piazza finanziaria svizzera e per molti dipendenti. La Svizzera si è forse liberata di una banca zombie”, continua il giornale, “ma lunedì si sveglierà con una banca mostro. Un mostro perché il bilancio totale di UBS è ora quasi due volte più grande della performance economica della Svizzera”.

Giornali elvetici durissimi sull'acquisizione

Giornali elvetici durissimi sull'acquisizione

  • keystone
20 marzo 2023, 06:36

La Confederazione ha "caldeggiato" l'acquisizione

Secondo l’esperto François Savary, la Confederazione ha “fortemente” incoraggiato UBS ad acquistare Credit Suisse. Tutto dimostra che la prima banca svizzera aveva difficoltà a trovare “un puro interesse economico in questa fusione”, ha commentato Savary. “Impegnarsi in un’ulteriore ristrutturazione e gestire la questione del futuro della banca d’investimento del CS non era ciò che il management di UBS desiderava di più”, ha dichiarato a Le Courrier il responsabile degli investimenti di Prime Partners. Savary sottolinea il numero di condizioni poste da UBS per il completamento della fusione. “Prezzo basso, garanzie, emissione di credit default swap: UBS voleva limitare al minimo il rischio di perdite nell’operazione, spiega, ed è per questo che inizialmente aveva offerto un miliardo di franchi a condizione che la Confederazione concedesse cinque miliardi di garanzie sugli investimenti della parte meno sana, la banca d’investimento di CS. Tutto ciò dimostra che UBS ha avuto difficoltà a trovare un interesse “puramente economico” in questa fusione, secondo François Savary. La direzione di UBS ha dichiarato nella tarda serata di domenica di non aver voluto o lavorato alla fusione con il Credit Suisse, sottolineando invece il suo “interesse strategico”.

Acquisizione "caldeggiata" dalla Confederazione

Acquisizione "caldeggiata" dalla Confederazione

  • keystone

01:44

RG 07.00 del 20.03.2023 Il servizio di Mattia Serena

RSI Info 20.03.2023, 07:08

  • keystone
20 marzo 2023, 06:29

Anche la Borsa di Tokyo è in calo

Lunedì i mercati azionari asiatici hanno accentuato le perdite. La “fiducia” degli investitori globali nel sistema bancario è ben lungi dall’essere conquistata, nonostante l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS annunciata, ieri, domenica. L’indice Nikkei ha perso lo 0,98% intorno alle 4.45 del mattino, appesantito dai titoli bancari. Matt Simpson, analista di City Index, in una nota pubblicata oggi, ha affermato che sui mercati asiatici permane un “alto grado di sospetto e paranoia”. Anche Stephen Innes di SPI Asset Management ha osservato che “l’incertezza potrebbe rimanere elevata per qualche tempo” nonostante le varie misure di sostegno al settore bancario. A Tokyo, il portavoce del Governo Hirokazu Matsuno ha dichiarato che le istituzioni finanziarie giapponesi dispongono di “abbondante liquidità e capitale” e che il mercato finanziario è “generalmente stabile”. In chiusura della prima seduta della settimana e della prima post-acquisizione l’indice Nikkei registra una flessione dell’1,42%, a quota 26’945,67, lasciando sul terreno 388 punti. Sul mercato dei cambi lo yen si apprezza sul dollaro, a un valore di 131,80, e sull’euro a 140,80.

01:29

RG 07.00 del 20.03.2023 La corrispondenza da Singapore di Loretta Dalpozzo

RSI Info 20.03.2023, 07:40

20 marzo 2023, 06:05

La Borsa di Hong Kong soffre

La Borsa di Hong Kong amplia le perdite malgrado il salvataggio di Credit Suisse da parte della rivale UBS: a un’ora circa dall’avvio degli scambi, dopo un’apertura a -0,85%, l’indice Hang Seng cede l’1,42%, a 19.241,01 punti. L’Autorità monetaria dell’ex colonia britannica ha assicurato che il settore bancario di Hong Kong ha un’esposizione “insignificante” con il Credit Suisse, i cui asset della filiale locale sono stati stimati “in circa 100 miliardi di dollari di Hk (12,7 miliardi di dollari)“. Si tratta di una cifra che rappresenta “meno dello 0,5% degli asset totali del settore bancario di Hong Kong”, si legge in una nota dell’Autorità.

19 marzo 2023, 23:55

UBS sospende il riacquisto delle proprie azioni

A seguito dell’inglobamento di Credit Suisse, UBS ha deciso di sospendere il riacquisto delle proprie azioni cui nel 2023 prevedeva di destinare 5 miliardi di franchi. Lo ha dichiarato domenica sera la direttrice delle finanze in una videoconferenza con gli analisti. Si tratta di un processo conservativo, perché “la capitalizzazione resta forte”. La politica dei dividendi in cash sarà mantenuta, ha detto da parte sua il direttore generale Ralph Hamers. La settimana scorsa, l’amministratore delegato aveva sottolineato che i riacquisti di azioni sono il modo preferito per restituire il capitale agli azionisti, poiché il prezzo delle azioni ha ancora un potenziale di rialzo.

19 marzo 2023, 23:22

Anche Elon Musk resta a bocca aperta

La linea di credito da 100 miliardi di franchi, sotto forma di prestito, garantita dalla Banca nazionale svizzera per l’operazione UBS-Credit Suisse ha lasciato a bocca aperta anche l’uomo più ricco del mondo. In un tweet Elon Musk, il cui patrimonio è attualmente di 184 miliardi di dollari, si lascia scappare un “wow”

$100B line … wow March 19, 2023
19 marzo 2023, 22:53

UBS e CS pagano 1,5% di interesse sul prestito

UBS e Credit Suisse pagheranno l’1,5% di interesse sul denaro preso a prestito dalla Banca nazionale svizzera (BNS) nell’ambito della loro fusione. Lo ha detto Marlene Amstad, presidente del consiglio di amministrazione della Finma, l’autorità di vigilanza dei mercati finanziari, nel corso della conferenza stampa odierna indetta dal Consiglio federale. Concretamente le due banche possono ottenere un sostegno di liquidità sotto forma di prestito con privilegio nel fallimento per un ammontare massimo complessivo di 100 miliardi di franchi. Oltre a ciò, e sulla base dell’ordinanza del Consiglio federale, la Banca nazionale può concedere a Credit Suisse un sostegno di liquidità sotto forma di prestito assistito da garanzia della Confederazione contro il rischio di insolvenza per un ammontare massimo di 100 miliardi di franchi.

19 marzo 2023, 22:52

Economiesuisse, "il governo ha agito in modo giusto"

Con il suo “drastico intervento”, il Consiglio federale ha evitato oggi una destabilizzazione della piazza finanziaria svizzera dalle conseguenze imprevedibili: lo afferma Economiesuisse, la federazione delle aziende elvetiche. Alla luce degli eventi che si sono susseguiti nelle ultime ore e negli ultimi giorni, l’organizzazione dice di sostenere l’operazione orchestrata dal governo, “ma si rammarica fortemente che si sia arrivati a questo punto”. L’acquisizione di Credit Suisse evita “un’escalation disastrosa”: ora la piazza finanziaria ha bisogno soprattutto di calma e stabilità, conclude l’organismo.

19 marzo 2023, 21:47

Natalia Ferrara: "L'incertezza per il personale non fa bene"

Uno degli aspetti più delicati, su cui poco si sa , riguarda i tagli. “Le ultime ore sono state molto difficili e il prossimo periodo lo sarà ancora di più - ha detto alla RSI Natalia Ferrara, codirettrice dell’Associazione svizzera degli impiegati di banca. “Purtroppo non ci sono ancora indicazioni sul personale e questo non fa bene. È vero che bisogna preoccuparsi dei mercati, ma lunedì mattina le persone dovranno alzarsi per andare al lavoro. E mi chiedo con che spirito potranno farlo”. Sulla cifra, indicata da fonti di stampa, di 10’000 posti di lavoro a rischio, Natalia Ferrara osserva che “è impossibile che le due banche integrandosi possano mantenere il personale che c’è oggi, parliamo di circa 40’000 persone in Svizzera (17’000 per il Credit Suisse). Un’integrazione rapida, come è stata indicata, significa che bisognerà risparmiare molto di più. Purtroppo la voce maggiore di risparmio è quella del personale”.

Natalia Ferrara, codirettrice dell'Associazione svizzera degli impiegati di banca

Natalia Ferrara, codirettrice dell'Associazione svizzera degli impiegati di banca

  • RSI
19 marzo 2023, 21:20

L'Associazione dei banchieri: "Acquisizione sensata per la stabilità della piazza"

L’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) ritiene che l’acquisizione di Credit Suisse (CS) da parte di UBS e le misure adottate dalla Banca nazionale svizzera (BNS) e dalle autorità siano sensate. Sono benvenuti tutti i provvedimenti che garantiscono la stabilità e calmano la situazione, scrive l’ASB in un comunicato. La stabilità della piazza finanziaria è di importanza centrale per l’intera economia elvetica: l’operazione concede ai responsabili di CS il tempo necessario per l’imminente ristrutturazione e rafforza la fiducia dei clienti. Sostegno alle novità odierne è giunto anche dall’Associazione delle banche cantonali. Alla luce delle crescenti incertezze del mercato negli ultimi giorni la soluzione comunicata crea chiarezza, afferma l’organismo.

19 marzo 2023, 20:57

Lagarde (BCE), "decisioni determinanti per la stabilità"

La presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, accoglie favorevolmente quella che definisce “la rapida azione e le decisioni prese dalle autorità svizzere” per risolvere il caso di Credit Suisse. “Sono determinanti per ripristinare condizioni di mercato ordinate ed assicurare la stabilità finanziaria”. “Il settore bancario dell’area dell’euro è resiliente, con forti posizioni di capitale e di liquidità”, evidenzia inoltre Lagarde. “In ogni caso - aggiunge - la cassetta degli attrezzi della nostra politica è ben fornita per assicurare un supporto di liquidità al sistema finanziario se necessario, e per preservare una tranquilla programmazione della nostra politica monetaria”.

19 marzo 2023, 20:54

Tesoro USA e FED plaudono all'accordo

Il Tesoro americano a la Federal Reserve, la banca centrale statunitense, “danno il benvenuto” all’accordo fra Credit Suisse e UBS., come si legge in una nota congiunta. La Segretaria al Tesoro Janet Yellen e il Presidente della Fed Jerome Powell sottolineano pure che il capitale e le liquidità delle banche americane sono forti.

19 marzo 2023, 20:47

Il Ceo di UBS: "Operazione interessante, ma è un salvataggio d'emergenza"

“Questa acquisizione è interessante per gli azionisti di UBS ma, diciamolo chiaramente, per quanto riguarda Credit Suisse, si tratta di un salvataggio di emergenza”, ha affermato il presidente del consiglio di amministrazione di UBS, Colm Kelleher. L’operazione, ha aggiunto, “preserverà il valore rimasto delle attività, limitando al contempo la nostra esposizione. L’acquisizione delle capacità di Credit Suisse nei settori dell’amministrazione patrimoniale e della banca universale svizzera rafforzerà la strategia di UBS volta a far crescere le sue attività a basso contenuto di capitale. La transazione porterà vantaggi ai clienti e creerà valore sostenibile a lungo termine per i nostri investitori”.

19 marzo 2023, 20:19

Il copresidente del PS Céderic Wermuth: "Arrabbiato e frustrato"

La prima reazione all’acquisizione arriva dal profilo Twitter del copresidente del Partito socialista svizzero (PS) Céderic Wermuth, il quale si dice “frustrato e arrabbiato” dopo la notizia dell’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. “Dalla crisi finanziaria del 2008 non è cambiato nulla, niente di niente!”, afferma il consigliere nazionale argoviese . L’intero sistema finanziario è malato e assurdo, aggiunge. “E ora lo Stato si permette ancora una volta di salvare tutti coloro che ci hanno sempre raccontato di essere grandi leader economici”


19 marzo 2023, 20:11

UBS acquista Credit Suisse per 3 miliardi

Per l’acquisizione di Credit Suisse la cifra sborsata da UBS sarà di 3 miliardi di franchi, pari a 0,76 franchi per azione. La cifra sarà corrisposta in azioni della stessa UBS. È quanto si legge in una nota. “L’integrazione” fra le due banche “rafforza la Svizzera come centro finanziario globale”, ha affermato il presidente di UBS, Colm Kelleher.

19 marzo 2023, 20:00

BNS: "Salvataggio fondamentale per l'economia svizzera"

“Credit Suisse è troppo grande per fallire”. Ha sottolineato il presidente della BNS Thomas Jordan, aggiungendo che “il suo salvataggio è fondamentale per l’economia svizzera”

19 marzo 2023, 19:50

Keller-Sutter: "Soluzione che implica dei rischi, ma molto minori"

La responsabile del Dipartimento delle finanze, Karin Keller-Sutter: “Anche questa soluzione implica dei rischi per lo Stato. Ma sono rischi molto minori di qualsiasi altro scenario. Il crollo di Credit Suisse avrebbe avuto ripercussioni rovinose a livello mondiale”. La consigliera federale si è detta rammaricata “perché molte migliaia di dipendenti ne sono colpiti” e ha chiesto garanzie perché vengano date certezze sull’impiego dei dipendenti il più rapidamente possibile.

Per la Confederazione un “rischio esiguo”

La garanzia di 9 miliardi di franchi fornita dalla Confederazione a UBS, rappresenta, secondo il Governo, un “rischio esiguo”. Il Consiglio federale ha spiegato che “Credit Suisse dovrà versare un premio di rischio sia alla Confederazione che alla BNS. Dovrà inoltre corrispondere un premio per la messa a disposizione della garanzia in caso di dissesto alla Confederazione e interessi alla BNS”. Alla luce di questi provvedimenti, per “la Confederazione risulta un rischio di dissesto esiguo”.

19 marzo 2023, 19:45

Berset: "La soluzione migliore per ripristinare la fiducia"

Per il presidente della Confederazione Alain Berset, che ha aperto la conferenza stampa, l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS è “la soluzione migliore per ripristinare la fiducia”. Secondo la responsabile del Dipartimento delle finanze Karin Keller-Sutter: “Un crollo di CS avrebbe avuto delle conseguenze pesantissime”.

19 marzo 2023, 19:36

UBS riprende il Credit Suisse

Il Credit Suisse è stato ripreso da UBS. Lo ha annunciato Alain Berset che ha anche rivelato che la Confederazione giovedì sera ha garantito 50 miliardi di liquidità al Credit Suisse in aggiunta ai 50 della BNS.

Per ridurre i rischi di UBS la Confederazione fornisce inoltre una garanzia di 9 miliardi per far fronte ai rischi di perdita dell’operazione.


19 marzo 2023, 18:38

Alle 19.30 le comunicazioni del Consiglio federale

Il Consiglio federale renderà noto cosa è stato stabilito quanto al futuro di Credit Suisse domenica sera a partire dalle 19.30. La RSI seguirà in diretta la conferenza stampa in streaming sul sito con versione in lingua dei segni anche su HbbTV e su RSI LA 2. Aggiornamenti costanti tramite il liveticker.

Interverranno

  • Il presidente della Confederazione Alain Berset;

  • La titolare del Dipartimento delle finanze Karin Keller-Sutter;

  • Marlene Amstad, presidente della FINMA;

  • Thomas Jordan, presidente della BNS;

  • Colm Kelleher, presidente del Gruppo UBS;

  • Axel Lehmann, presidente del Credit Suisse.

27:02

Credit Suisse, conferenza stampa del Consiglio federale con lingua dei segni

Informazione 19.03.2023, 20:00

19 marzo 2023, 18:16

La BNS raddoppia il proprio intervento

La conclusione delle trattative sarebbe stata favorita anche dalla Banca nazionale svizzera che, per garantire la liquidità necessaria, avrebbe portato a 100 miliardi la linea di credito in caso di acquisizione da parte di UBS. È il doppio dell’importo previsto da Credit Suisse nei giorni scorsi.

L’intesa, stando ai bene informati citati da Bloomberg e Financial Times, dipenderebbe anche dalla possibilità di modificare la legislazione per evitare che l’ultima parola sulla vendita l’abbiano gli azionisti.

L’accordo non sarebbe stato ancora formalmente sottoscritto. Dovrebbe esserlo entro lunedì.

19 marzo 2023, 18:08

Il Consiglio federale informa autorità e partiti

In questo momento il Consiglio federale starebbe informando preliminarmente sulla situazione relativa al Credit Suisse importanti esponenti delle autorità e dei partiti. In seguito dovrebbe tenere una conferenza stampa ma l’orario non è ancora stato fissato.

19 marzo 2023, 17:57

UBS comprerebbe il Credit Suisse per più di 2 miliardi di dollari

Stando al Financial Times UBS avrebbe accettato di comprare il Credit Suisse per una cifra superiore ai 2 miliardi di dollari, il doppio di quanto avrebbe offerto alcune ore prima.

Entrambe le banche si sono rifiutate di commentare.

19 marzo 2023, 17:38

L'ex capo economista di SBS e UBS: se non c'è un acquirente vuol dire che CS non vale più niente

Se Credit Suisse (CS) non trova più alcun acquirente vuole dire che non ha più valore: lo afferma Klaus Wellershoff, già capo economista dell’allora Società di banca svizzera (SBS) e poi dell’UBS intervistato da Blick TV sugli ultimi sviluppi relativi all’istituto in difficoltà.

Stando al 59enne se si considera la cosa in modo contabile - crediti, immobili, ecc, meno i passivi - presso Credit Suisse qualcosa c’è. “Ma se non si trova più qualcuno che compra, nella pratica quello che c’è non vale niente”.

Sempre secondo l’esperto del settore che nel 2009 ha lasciato UBS per fondare la propria società di consulenza tutto lascia presumere che lunedì l’azione CS non sarà negoziata alla borsa di Zurigo.

19 marzo 2023, 17:01

Il cinese Justin Sun, fondatore di Tron, offre 1,5 miliardi

Il fatto che UBS potrebbe comprare Credit Suisse per un miliardo di franchi ha scatenato gli appetiti. Il 32enne cinese Justin Sun, fondatore di Tron (una piattaforma blockchain con una sua criptovaluta TRX), tramite Twitter, ha fatto sapere di ritenerla troppo bassa. Ne offre pertanto 1,5 per integrare la banca nel mondo Web3.0. “La Svizzera è stata uno dei paesi più crypto-friendly al mondo” scrive. E poco dopo ha aggiunto: “Acquisendo Credit Suisse e integrandolo nel panorama finanziario svizzero favorevole alle criptovalute, possiamo sfruttare le politiche progressiste del paese e posizionarci come leader nell’innovazione finanziaria”.

.@UBS's bid for @CreditSuisse falls short. I would like to propose my own offer of $1.5 billion to acquire Credit Suisse and integrate it into the Web3.0 world. Switzerland has been one of the most crypto-friendly countries in the world. March 19, 2023
19 marzo 2023, 16:13

Il Consiglio federale annuncia importanti comunicazioni per la serata

Il Consiglio federale ha anticipato ai media che terrà una “importante conferenza stampa” per domenica sera. Il tema non è specificato, ma nessuno dubita che si parlerà del futuro di Credit Suisse e dell’esito delle trattative per l’acquisizione da parte di UBS. L’ora esatta e i partecipanti saranno annunciati più tardi.

L’appuntamento sarà diffuso in diretta dalla RSI e seguito minuto dopo minuto in questo ticker.

Il Consiglio federale si è riunito con i rappresentanti di BNS, FINMA e banche al Bernerhof, sede del Dipartimento federale delle finanze

Il Consiglio federale anche domenica si è riunito con i rappresentanti di BNS, FINMA e banche al Bernerhof, sede del Dipartimento federale delle finanze

  • Keystone
19 marzo 2023, 15:43

Si parla anche di nazionalizzare il Credit Suisse

Le autorità svizzere stanno valutando una nazionalizzazione totale o parziale del Credit Suisse come unica opzione possibile al di fuori di un’acquisizione da parte di UBS Group. Lo ha anticipato domenica l’agenzia economica Bloomber. Stando alle sue fonti la Confederazione sta valutando la possibilità di rilevare completamente la banca o di detenere una quota azionaria significativa nel caso in cui UBS non sia in grado di completare l’acquisizione del Credit Suisse.

19 marzo 2023, 14:53

La crisi del Credit Suisse analizzata a Modem

Modem lunedì, dalle 8.30 alle 9.30 in onda su Rete Uno e su LA1, proporrà una edizione speciale dedicata alla vicenda del Credit Suisse con ospiti: Luca Fasani (responsabile della redazione economica RSI), Luca Soncini (banchiere e docente all’USI), Natalia Ferrara (responsabile regionale dell’Associazione svizzera degli impiegati di banca), Carlo Lombardini (avvocato e professore associato all’UNIL), Luca Albertoni (direttore della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del cantone Ticino) e Beda Romano (corrispondente a Bruxelles per il quotidiano economico-politico-finanziario italiano Sole 24 Ore).

02:16

CS-UBS, il Consiglio federale ancora riunito

Telegiornale 19.03.2023, 12:30

19 marzo 2023, 14:41

Tanti interrogativi anche a livello locale

Quanto sta capitando al Credit Suisse solleva interrogativi globali, nazionali e pure locali. Ci sono preoccupazioni per i destini della piazza finanziaria svizzera e ticinese, per i dipendenti della banca, per chi lavora nelle società che collaborano con il Credit Suisse e per i servizi bancari alla popolazione in caso di eventuale chiusura delle filiali. Una questione, quest’ultima, che l’MPS ha posto la centro di un’interrogazione per chiedere al Consiglio di Stato quali saranno le conseguenze “della cannibalizzazione di Credit Suisse” per le strutture in Ticino e cosa intende fare.

L’MPS chiede anche al Governo di sapere come si sta muovendo per garantire l’esecuzione del Polo sportivo e degli eventi di Lugano al quale il Gran Consiglio ha concesso un sostegno cantonale di 17 milioni di franchi. Nell’atto il movimento ricorda che il Credit Suisse (tramite due sue società: Credit Suisse Funds AG e la Credit Suisse Anlagestiftungen) è il committente dei 4/5 del PSE.

19 marzo 2023, 14:13

Il toto nomi è già partito

Il toto nomi in caso di acquisizione è già partito. Tanto per quanto riguarda il nome che potrebbe assumere l’UBS in caso di integrazione di Credit Suisse. Sia per quanto riguarda la persona che dovrà guidarla.

Stando alla Sonntagszeitung, nel caso in cui l’operazione andasse a buon fine, a guidare la nuova grande banca non sarebbero né Ralph Hamers né Ulrich Körner (gli attuali presidenti delle direzioni). Si fa già infatti il nome di Colm Kelleher che da quasi un anno è presidente del consiglio d’amministrazione di UBS. Il 65enne irlandese ha alle spalle una carriera trentennale nella Morgan Stanley, ciò che lo renderebbe la persona ideale per riuscire a coinvolgere l’investment banking statunitense.

La “Handelzeitung” sostiene invece che la funzione sarà assunta dall’attuale CEO di UBS.

Ma c’è anche chi, come i giornali di “CH Media”, hanno avanzato il nome di Sergio Ermotti come amministratore delegato del salvataggio. Il ticinese, ex CEO di UBS fino all’ottobre 2020, oggi è presidente del consiglio di amministrazione del riassicuratore Swiss Re, una delle creazioni di Albert Escher, alla pari del Credit Suisse.

Sergio Ermotti

Sergio Ermotti

  • reuters
19 marzo 2023, 13:07

Financial Times: UBS offre un miliardo per il Credit Suisse

UBS Group AG si è offerta di acquistare Credit Suisse per una cifra fino a 1 miliardo di dollari e il Consiglio federale sarebbe intenzionato a modificare le leggi svizzere per evitare un voto degli azionisti sulla transazione. Lo riferisce domenica ilFinancial Times secondo il quale l’accordo proposto tra le due maggiori banche svizzere, composto da sole azioni, dovrebbe essere firmato già in serata.

Il valore delle azioni di Credit Suisse venerdì sera ammontava complessivamente a 7,43 miliardi sulla base di un corso di 1,86 franchi. UBS avrebbe offerto di riprendere per 25 centesimi.

La cifra è indirettamente confermata da Credit Suisse. Secondo l’agenzia di stampa americana Bloomberg, la seconda banca elvetica la starebbe respingendo sostenuta dal suo maggiore azionista, poiché ritenuta troppo bassa.

Per tutelarsi UBS avrebbe anche chiesto l’annullamento della transazione nel caso in cui il costo dei credit default swap (i cosiddetti CDS, dei contratti finanziari che rappresentano un ’assicurazione dal fallimento) dovessero aumentare di 100 o più punti. Nelle ultime settiname quelli del Credit Suisse erano saliti di diverse centinaia. I dati di Credit Market Analysis pubblicati dalla Deutsche Derivate Verband indicavano che venerdì il premio al rischio per le obbligazioni di UBS era di 137,44, all’incirca otto volte meno di quello di CS.


19 marzo 2023, 12:43

L'Associazione degli impiegati di banca chiede una task force per salvare i posti di lavoro

In vista della probabile imminente acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, l’Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB) chiede l’istituzione di una task force per la salvaguardia dei posti di lavoro. L’unità operativa dovrebbe comprendere rappresentanti del datore di lavoro, della commissione del personale e delle associazioni dei dipendenti. Sono invitati a partecipare anche gli altri attori coinvolti, siano essi altre banche, la Banca nazionale svizzera (BNS) o la Confederazione..

L’ASIB chiede che non siano prese decisioni prima che siano coinvolte le parti sociali. C’è il timore che possano essere tagliati molti più posti di lavoro di quanto comunicato lo scorso autunno durante il riorientamento strategico di Credit Suisse quando era stato annunciato il taglio di 9’000 impieghi a livello mondiale su un totale di 52’000. Inoltre, secondo l’associazione, decine di migliaia di impieghi al di fuori del settore bancario sono potenzialmente a rischio.

02:45

Le ultime su Credit Suisse

Telegiornale 19.03.2023, 12:30

19 marzo 2023, 12:15

In ballo cifre molto simili a quelle per il salvataggio di UBS nel 2008

Per il salvataggio del Credit Suisse si parla della messa a disposizione di garanzie per 6 miliardi da parte della Confederazione e di una linea di credito di 50 miliardi di franchi da parte della Banca nazionale svizzera.

Sono cifre su per giù identiche a quelle che permissero il salvataggio di UBS nel 2008 quando Credit Suisse riuscì a far fronte con i propri mezzi a crollo dei mercati finnaziari dopo il fallimento della banca americana Lehmann Brothers che trascinò l’intero settore nella peggiore crisi dalla Grande Depressione degli anni Trenta. La Confederazione rafforzò la base dei fondi propri dell’UBS con un prestito di 6 miliardi di franchi da convertire in azioni. Allo StabFund creato dalla BNS furono trasferiti titoli “tossici” per 39,1 miliardi di dollari (all’epoca 45,9 miliardi di franchi).

La Confederazione si sbarazzò della sua partecipazione in UBS nell’estate 2009 realizzando un guadagno di 1,2 miliardi. Venduti a condizioni migliori quasi tutti i titoli rilevati, a metà agosto del 2013 ha rimborsato integralmente il prestito alla BNS. In 5 anni l’operazione aveva fruttato all’istituto di emissione oltre 3 miliardi di franchi.

19 marzo 2023, 12:05

Thomas Jordan e Albert Rösti lasciano la riunione al Bernerhof

La riunione di crisi sul caso del Credit Suisse del Consiglio federale è in corso alla sede del Dipartimento delle finanze. Alla stessa sono presenti anche i rappresentanti della Banca nazionale svizzera e degli istituti.

Il presidente della Banca nazionale svizzera Thomas J. Jordan ha lasciato il Bernerhof alcuni minuti fa, seguito dal consigliere federale Albert Rösti.

Thomas Jordan si allontana dal Bernhof

Thomas Jordan si allontana dal Bernhof

  • RTS/RSI/Valérie Gillioz

L'uscita di Albert Rösti

L'uscita di Albert Rösti

  • RTS/RSI/Valérie Gillioz
19 marzo 2023, 11:58

La Banca d'Inghilterra avrebbe già dato il suo assenso

Secondo Sky News le autorità di regolamentazione bancaria britanniche avrebbero già approvato l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. La Banca d’Inghilterra avrebbe segnalato ai suoi omologhi internazionali e a UBS che sosterrà l’accordo di emergenza che i due grandi istituti bancari svizzeri hanno pianificato di annunciare domenica.

19 marzo 2023, 11:09

Forti pressioni internazionali

Le banche centrali di alcuni paesi, stando a diversi media, stanno facendo forti pressioni sugli attori svizzeri coinvolti nel piano di acqusizione di Credit Suisse da parte di UBS (BNS, FINMA e le due grandi banche) affinché concludano l’operazione. Sembra che abbiano specificamente vietato agli istituti dei propri paesi di continuare a fare affari con il Credit Suisse se il salvataggio non dovesse avere successo.

Stando all’agenzia Reuters almeno quattro grandi banche internazionali avrebbero già deciso di limitare le loro transazioni con Credit Suisse o suoi titoli, tra di loro figurerebbero la Deutsche Bank e la francese Société Générale.

19 marzo 2023, 11:02

Chi dirige UBS e Credit Suisse: Ralph Hamers e Ulrich Körner

Un ruolo centrale in queste ore l’hanno i due direttori generali di UBS e Credit Suisse. Alla guida della prima c’è l’olandese Ralph Hamers che nel 2020 è succeduto al ticinese Sergio Ermotti. Finora la priorità del 56enne era stata quella di investire nella trasformazione digitale. Alla testa di Credit Suisse dal 2022 c’è invece il Ulrich Körner. Il 60enne, noto come specialista in ristrutturazioni. In passato aveva lavorato 11 anni per UBS. Nel 2007 è stato uno dei dirigenti contattati per assumere la direzione del Credit Suisse. Allora la posizione gli era sfuggita, spingendolo a passare alla concorrenza.

Di ritorno a Credit Suisse da due anni, il 60enne economista svizzero e tedesco ha presentato un piano di ristrutturazione che prevede la separazione della banca d’investimento e la rifocalizzazione del gruppo su attività più stabili come la gestione patrimoniale, con un taglio di 9’000 posti di lavoro entro il 2025, pari a oltre il 17% della forza lavoro. Martedì, alla vigilia della peggiore sessione in Borsa della sua storia, Körner si appellava ancora agli investitori affinché gli concedessero tre anni, come previsto, per far sì che la ristrutturazione desse i suoi frutti. Ma con una perdita annuale di 7,3 miliardi di franchi nel 2022 e ulteriori perdite nel 2023, l’ansia del mercato ha prevalso.

Ulrich Körner CS UBS

Ulrich Körner, l'attuale presidente della direzione di CS con un lungo passato all'UBS

  • Keystone
19 marzo 2023, 10:42

Consiglio federale di nuovo riunito al Bernerhof

Il Consiglio federale si è riunito nuovamente domenica mattina a Berna per discutere delle difficoltà con le quali è confrontata Credit Suisse. È la terza riunione straordinaria dedicata alla vicenda dopo quelle di giovedì e sabato. Interpellato dall’agenzia Keystone-ATS, il Dipartimento federale delle finanze (DFF) non ha voluto commentare.

I membri dell’Esecutivo si sono riuniti al Bernerhof, sede del DFF. Sul tavolo, tra le altre cose, ci sarebbe la richiesta di UBS di circa sei miliardi di dollari in garanzie. Le discussioni sono in corso e la cifra potrebbe ancora cambiare.

19 marzo 2023, 10:15

I possibili scenari

Per salvare il Credit Suisse (una delle banche di importanza sistemica globale), in attesa di decisioni, si ipotizzano più scenari.

Il Piano A prevede l’acquisizione completa da parte di UBS che, stando a quanto trapelato finora, per ridurre i rischi dell’operazione chiede garanzie statali. Nascerebbe una super UBS con oltre 120’000 dipendenti a livello mondiale.

Le altre opzioni immaginabili potrebbero essere: una ripresa parziale con l’eventuale coinvolgimento di altri attori elvetici (si è ventilato il coinvolgimento di Raiffeisen e di istituti cantonali), lo scorporo delle attività svizzere del Credit Suisse per dare vita a una nuova entità indipendente da quotare e la ricerca di investitori per la ripresa delle attività estere (negli ultimi giorni si è parlato del coinvolgimento, tra gli altri, di BlackRock e Deutsche Bank).

Durante il colloqui, stando all’agenzia Bloomberg, sarebbe sorti dei dubbi sui piani del Credit Suisse che vorrebbe scorporare parti della sua banca di investimento facendo rinascere il marchio First Boston.


05:41

RG 12.30 del 18.03.23: l'analisi di Luca Fasani al microfono con Gino Ceschina

RSI Info 18.03.2023, 13:00

  • RSI
19 marzo 2023, 09:59

Cinque giornate di passione

L’urgenza di trovare una soluzione si è imposta dopo che martedì il Credit Suisse ha pubblicato il suo rapporto annuale per il 2022, la cui uscita giovedì scorso era stata rinviata in seguito ad un intervento dell’ultimo minuto da parte dell’Autorità di vigilanza statunitense dei mercati finanziari (SEC).

L’annuncio di una perdita di 7,29 miliardi di franchi nel corso dell’anno, l’ammissione di lacune nei controlli interni e di una riduzione dei depositi di 110 miliardi solo nel quarto trimestre ha fatto crollare la fiducia dei mercati, già in fibrillazione per il fallimento di alcuni istituti negli Stati Uniti. Poi, il principale azionista di Credit Suisse, la Saudi National Bank ha fatto sapere che non avrebbe fornito ulteriori aiiuti finanziari.

Mercoledì il valore dell’azione della banca è sceso sotto i 2 franchi (50 volte meno del suo massimo storico: 96,50 franchi) inducendo la BNS e la FINMA ad assicurare il proprio sostegno. Ma neanche la messa a disposizione di liquidità per 50 miliardi di franchi ha riportato la calma. Venerdì l’azione si è ulteriormente indebolita e i clienti hanno continuato a trasferire i propri depositi verso altri lidi, ritenuti più sicuri.

19 marzo 2023, 09:57

Credit Suisse, acquisizione in tempi brevissimi

L’acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS dovrebbe concludersi entro oggi, domenica. La BNS, la FINMA e le due banche stanno lavorando per trovare una soluzione prima dell’apertura dei mercati di lunedì mattina, secondo fonti vicine alla vicenda citate dal Financial Times (FT). Secondo quest’ultimo la Svizzera sta pianificando misure di emergenza per la possibile acquisizione del Credit Suisse in difficoltà da parte dell’UBS. L’obiettivo sarebbe quello di accelerare l’acquisizione dell’istituto finanziario di importanza sistemica globale - riporta il quotidiano britannico.

Le autorità svizzere non hanno rilasciato alcun commento immediato. Tuttavia, le banche si starebbero preparando per un possibile annuncio domenica. Secondo il FT, le autorità stanno rivedendo le regole, come il periodo di consultazione di sei settimane solitamente concesso agli azionisti durante un’acquisizione. In questo caso potrebbe essere allentato.