Il giorno dopo l'Italia oggi, giovedì, l'Austria sopprime i controlli ai confini con i paesi vicini, ad eccezione proprio della Penisola. Anche in questo caso Berna non garantisce la totale reciprocità: bisognerà attendere fino al 15 giugno per un ritorno alla normalità di Schengen.
La decisione di Vienna è comunque un'ulteriore prova di una situazione che in Europa si va sempre più rasserenando. Gli allentamenti delle restrizioni vengono annunciati un po' in tutti i paesi e i numeri di contagi e decessi calano, anche in Svizzera (20 nuovi casi entrati nella statistica). Il Ticino e i Grigioni hanno registrato nelle ultime 24 ore un caso a testa, i primi dopo rispettivamente tre e otto giorni, ma ancora una volta nessun decesso.
Ben diversa la situazione in America Latina dove la pandemia si sta diffondendo in modo sempre più sostenuto. Nelle ultime 24 ore i contagi hanno superato gli 1,1 milioni con quasi 50'000 infettati in più ed i morti sono diventati oltre 56'000, di cui oltre la metà in Brasile.
Anche da noi, tuttavia, si fanno i conti con le conseguenze di settimane di lockdown: la pandemia ha causato pure il rinvio dell'annunciata rivoluzione del trasporto pubblico in Ticino con la creazione della rete ferroviaria celere (la S-Bahn Ticino) tra Bellinzona, Locarno e Lugano. Le FFS hanno confermato mercoledì che il potenziamento del traffico ferroviario regionale legato all'apertura della galleria di base del Monte Ceneri non avverrà prima dell'aprile 2021 e non in dicembre.
di Diego Moles, Marija Milanovic, Stefano Pongan, Andrea Pasquot