Le persone ricoverate in ospedale perché malate di Covid-19 continuano ad aumentare rapidamente. Nel giro di due settimane i degenti sono più che triplicati. Giovedì sono tornati ad essere più di 600 e venerdì sono saliti a 645. Un numero che non si vedeva dalla fine dello scorso maggio e che continua a crescere, parallelamente all'evoluzione dei nuovi contagi che in questo momento si concentrano soprattutto nella Svizzera tedesca.
Venerdì l'Ufficio federale della sanità pubblica ha reso noto che nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 6 decessi, 123 ospedalizzazioni e 2'575 positività. L'incidenza a 14 giorni è così cresciuta a 328 casi ogni 100'000 abitanti con un tasso di riproduzione che si conferma superiore a 1,4. Negli ultimi 7 giorni sono stati annunciati oltre 16'500 nuovi contagi. Una settimana fa erano 11'845 e quella precedente 6'402.
La crescita delle ospedalizzazioni è in gran parte dovuta al ricovero di persone sempre più giovani. L'età mediana dei pazienti che durante la seconda ondata era ancora superiore ai 70 anni, si sta velocemente abbassando. Oggi la metà dei pazienti ha meno di 53 anni. In grandissima parte si tratta di non vaccinati.
La Società svizzera di medicina intensiva è preoccupata dall'evoluzione della situazione e teme che entro breve le unità saranno di nuovo sotto forte pressione. I degenti che necessitano di cure intense per il Covid-19 venerdì sono 170, all'incirca il doppio di quelli di una settimana fa. Per la Società l'unica via per evitare un'ulteriore deteriorarsi della situazione è aumentare la quota dei vaccinati. Le iniziative cantonali per tentare di indurre ad immunizzarsi sempre più persone si moltiplicano. Nei Grigioni ora si fa capo anche a un bus in viaggio tra le varie regioni. In Ticino dove è stato reso noto il tasso di vaccinazione del personale sanitario (negli ospedali si è oltre l'80%), da domani, sabato, ci si potrà far vaccinare anche in farmacia.
di Diego Moles, Stefano Pongan, Alex Ricordi