La seconda ondata in corso da ottobre non è ancora passata e già si vede arrivare la terza. Stando agli scenari elaborati per il Ticino dalla Clinica Moncucco, dovrebbe tradursi in un forte aumento dei contagi subito dopo Natale e, poi, di riflesso, dei ricoveri e dei decessi. In Svizzera preoccupa che i contagi da un paio di settimane non diminuiscono più mettendo sempre più sotto pressione la popolazione, l'economia e il sistema sanitario. Una situazione che il Consiglio federale cerca di frenare appellandosi alla responsabilità di tutti ed introducendo nuove limitazioni per taluni troppo blande, per altri troppo penalizzanti. L'ultimo pacchetto è entrato in vigore ieri, sabato e, affinché produca i suoi effetti, ci vorranno un paio di settimane. Una scelta netta l'ha fatta la Germania, che passerà un Natale in lockdown: da mercoledì al 10 gennaio chiudono scuole e commerci non essenziali.
Intanto i test a tappeto svolti nelle vallate meridionali dei Grigioni (Bernina, Maloja e Engadina Bassa/Val Müstair) hanno fatto emergere che il coronavirus circola molto più di quanto non lasciano intendere i dati giornalieri dei contagi. Tra venerdì e sabato sono state testate 11'427 persone, delle quali 112 sono risultate positive. Un tasso di poco inferiore all'1% che, se si potesse applicare su scala più ampia, significherebbe che 2'000 persone nei Grigioni, 3'500 in Ticino e 85'000 in Svizzera sono portatrici del coronavirus senza sapere di essere contagiate.
I bollettini giornalieri fanno intanto stato di 265 contagi e 4 decessi in Ticino e 78 infezioni nei Grigioni.
di Diego Moles, Stefano Pongan e Sandro Pauli