Un decesso in più in Ticino, a fronte di 8 nuovi contagi e altri 25 pazienti dimessi. Nei Grigioni, solo 2 nuovi casi di positività. Dati, gli ultimi diffusi stamani, che al momento confermano un rallentamento della pandemia nei due cantoni.
Vanno in questa direzione anche le ultime cifre a livello nazionale sui contagi diffuse dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Nelle ultime 24 ore sono stati computati 119 nuovi casi d'infezione. Ma la curva degli ultimi giorni evidenzia anche una diminuzione del numero delle persone testate positive.
È intanto un Primo Maggio decisamente sui generis quello che la Svizzera vive quest'anno. L'emergenza coronavirus impedisce manifestazioni e cortei - ed è la prima volta in ben 130 anni - ma ha determinato un clima di rinnovata incertezza a causa delle gravi ripercussioni della crisi sul mondo del lavoro.
Il Paese si appresta ad affrontare le tappe indicate dal Consiglio federale per l'uscita dal lockdown. Ma la strategia del Governo, se da un lato viene incontro alle aspettative dei vari settori investiti dalla crisi, dall'altro suscita non pochi interrogativi per la possibilità di una, tanto temuta, seconda ondata dell'epidemia. Interrogativi che si concentrano anche e soprattutto sulla questione delle scuole, con il delegato della Confederazione per il nuovo coronavirus Daniel Koch che ancora oggi ha ribadito in conferenza stampa che non sussiste un pericolo di diffusione nelle scuole, mentre la task-force scientifica della Confederazione, presieduta da Matthias Egger, è giunta alla conclusione "che non può essere escluso che i bambini trasmettano il virus".
Il numero dei contagi in Svizzera ha fatto ancora registrare un aumento e rasenta ormai i 30'000 casi.
di Alex Ricordi, Ludovico Camposampiero, Enrico Campioni, Diego Moles, Fabio Dotti, Dario Lanfranconi e Giorgio Buzelli