Tenuto conto dell'attuale situazione pandemica (con numeri di contagi e ricoverati in crescita) in Ticino si è deciso di rendere ancor più capillare la campagna vaccinale. Dal 1° settembre inizierà il tour in 28 località di un centro itinerante dove ci si potrà vaccinare senza appuntamento. La stessa cosa dal 4 settembre sarà possibile anche al centro vaccinale di Giubiasco (modalità walk-in), purché non ci sia troppa coda. Dallo stesso giorno le dosi saranno inoltre a disposizione in più farmacie. Domenica 5, poi, al centro cantonale di Giubiasco vi sarà una giornata dedicata ai ragazzi tra i 12 e i 15 anni (accompagnati da un genitore).
Lo sforzo è motivato dall'evoluzione della pandemia a livello cantonale e nazionale. Nelle ultime 24 ore in Svizzera e nel Liechtenstein si sono riscontrate 2’809 nuove infezioni, tre nuovi decessi e 59 ricoveri. In ospedale ora ci sono 838 persone, 230 delle quali in terapia intensiva.
Intanto l'estensione dell'obbligo del certificato Covid per svariate attività quotidiane potrebbe diventare presto una realtà. Il Consiglio federale ha dato alcuni giorni ai cantoni per esprimersi. Successivamente prenderà una decisione e l'obbligo potrebbe così entrare in vigore nelle settimane successive.
"Ne abbiamo parlato brevemente. Immaginavamo potesse succedere perché certi cantoni spingono. E perché vediamo tutti che all'estero certe misure sono già state prese", commenta il presidente del Governo ticinese Manuele Bertoli. "E' chiaro che ci sono degli elementi critici - spiega -. Perché vuol dire cominciare a restringere in maniera importante il campo e gli accessi alle persone che non hanno fatto la scelta di farsi vaccinare. Un conto sono le grandi manifestazioni, altro tutta una serie di altre cose più consuete a cui tutti fanno capo". Inoltre "bisognerà vedere che effetto potrà avere questa misura in termini economici. Immagino che affari di ristoratori e musei potrebbero diminuire".
di Joe Pieracci, Diego Moles e Massimiliano Angeli