Il Consiglio federale ha concretizzato la strategia dei prossimi mesi per uscire dalla crisi pandemica: si tratta di un modello a tre fasi, fintanto che non saranno state vaccinate tutte le persone adulte che lo desiderano e non potranno essere abrogati per gran parte i provvedimenti di protezione.
La durata delle singole fasi dipende dalla volontà di farsi vaccinare dei relativi gruppi di popolazione e dall’andamento della campagna di somministrazione. Inoltre, vista la fragile situazione pandemica, il Governo ha già deciso che non ci saranno ulteriori aperture prime del 26 maggio.
Queste le tre fasi:
Fase di protezione: vaccinazione delle persone particolarmente a rischio
Fase di stabilizzazione: accesso alla vaccinazione per l’intera popolazione adulta
Fase di normalizzazione: abrogazione dei provvedimenti
La fase di normalizzazione inizia quando sono state vaccinate completamente tutte le persone adulte che lo desiderano. Secondo il Consiglio federale, si legge in un comunicato, “le forti restrizioni sociali ed economiche non sono più giustificate. I provvedimenti restanti (limitazioni di accesso e della capienza) devono essere abrogati gradualmente”. Bisogna perseguire questa strategia anche se la volontà di farsi vaccinare della popolazione resta più bassa di quanto previsto, sottolinea l’Esecutivo.
Il Consiglio federale è consapevole che anche al termine della campagna vaccinale, il virus continuerà a circolare tra chi non ha ricevuto il preparato anti-Covid-19: più grande sarà il numero di queste persone, maggiori saranno la probabilità di potenziali focolai e il numero di decorsi gravi e decessi.
“Per impedire una nuova ondata della malattia e il sovraccarico del sistema sanitario, è tuttavia fondamentale che il maggior numero possibile di abitanti della Svizzera si faccia vaccinare”, aggiunge il Consiglio federale, che tuttavia avverte: “Se, malgrado tutto, il quadro epidemiologico dovesse peggiorare e fare temere un sovraccarico del sistema sanitario, il Consiglio federale si riserva di reintrodurre o mantenere per un certo tempo alcuni provvedimenti, come l’obbligo della mascherina, i piani di protezione, le regole di distanziamento o le limitazioni della capienza. Questi provvedimenti devono tuttavia valere soltanto per le persone che non possono esibire un certificato COVID- 19.”