Il numero di nuove infezioni da coronavirus ha smesso di crescere in Svizzera, ma continuano ad aumentare le persone in ospedale a causa della malattia. La pressione aumenta in particolare nei reparti di terapia intensiva, con un terzo dei letti occupato da pazienti Covid e solo un quarto dei posti totali disponibili.
Un nuovo decesso è stato registrato in Ticino a oltre due settimane dall'ultima morte legata al Covid-19. Viene segnalato anche un forte calo dei pazienti ricoverati a causa della malattia, passati dai 41 di venerdì ai 33 di oggi, ma non dei casi gravi, con 5 persone in cure intense, una in più rispetto alla fine della scorsa settimana. Una netta diminuzione è stata registrata anche nei contagi, con 99 nel weekend appena trascorso, contro i 135 della scorsa settimana.
Nei Grigioni resta stabile la situazione negli ospedali, dove sono 16 le persone ricoverate a causa del Covid-19, mentre vengono segnalate 28 infezioni, dato in netto calo rispetto ai giorni scorsi ma più alto di quello registrato una settimana fa.
L'obbligo di vaccinazione prende sempre più piede negli Stati Uniti, dove molte grandi aziende impongono ai loro impiegati, e a volte ai clienti, di presentare una prova di essere stati immunizzati contro il coronavirus. Una misura imposta la scorsa settimana anche al personale di volo di Swiss.
Di fronte all'aumento di contagi e ospedalizzazioni in Svizzera, sui domenicali si sono moltiplicate le prese di posizione, dalla reintroduzione delle quarantene per chi rientra nella Confederazione ventilata da Alain Berset, alla richiesta di una rapida estensione del certificato Covid del presidente della Commissione federale per le vaccinazioni.
Simone Fassora, Elena Boromeo