Il Sahara Occidentale, territorio non autonomo" come lo definisce il Diritto Internazionale, è una zona pressoché vietata ai giornalisti, agli attivisti, ai difensori dei diritti umani e agli osservatori internazionali: le forze armate del Regno del Marocco che dal 1975 controllano de facto la regione non tollerano alcuna presenza scomoda né sguardo critico.
Il documentario-reportage restituisce le voci di alcuni sahrawi che da molti anni vivono sotto occupazione e che si vedono negati i diritti basilari: primo fra tutti la libertà di espressione. Ne risulta un silenzio generalizzato che fa del Sahara Occidentale una questione dimenticata, malgrado il conflitto armato durato 15 anni, il muro di oltre 2000 km, le 173'000 persone costrette all’esilio nei campi profughi in Algeria da ormai 45 anni a questa parte.
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