La 39enne neopresidente del Kosovo Vjosa Osmani
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Una Presidente per il Kosovo (2./2)

Con Maria Pia Belloni e Daniele Rauseo

  • keystone
  • 15.04.2021
  • 12:05

Dalla sua indipendenza, alcuni analisti elvetici definiscono il Kosovo come un Cantone Svizzero. La storia che lega la Svizzera all’ex Jugoslavia ed in particolare al Kosovo, è lunga e travagliata, risale agli anni ’60 quando per soddisfare le necessità del mercato del lavoro, oltre ai lavoratori italiani arrivarono in Svizzera, lavoratori kosovari macedoni serbi e bosniaci. Realtà stravolta poi con la politica migratoria dei tre cerchi che negli anni 90 escluse la manodopera dell’ex Jugoslavia, nel frattempo i primi profughi albanesi, in fuga dai piani di Milosevic, giungevano in Svizzera, e poi, e poi ci fu la guerra, “la sporca guerra”.

A guerra terminata la Svizzera è tornata a guardare ai Balcani, dove negli anni ha investito per la ricostruzione.

Oggi la Svizzera ospita la più grande diaspora di albanesi del Kosovo, dopo la Germania, circa 200 mila persone di origine kosovara vivono nella Confederazione.

Tempo per noi e per loro, di chiedersi dove sta andando questo giovanissimo Stato non ancora riconosciuto da tutta la comunità internazionale e dove è appena stata eletta la nuova Presidente Vjosa Osmani, eletta dal parlamento con 71 voti a favore (sul totale di 120) dopo che erano andati a vuoto i due primi tentativi che richiedevano la maggioranza dei due terzi (80).

Quale futuro per questo paese, cercheremo di capirlo con

Sono ospiti:
Francesco Martino
, analista collaboratore dell’Osservatorio sui Balcani, collaboratore per diverse testate internazionali
Comandante in Capo Swisscoy a Pristina
Un rappresentante della Comunità kosovara Ticinese

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