Da settimane non si parla d’altro. La nuova frontiera dell’intelligenza artificiale non è più un punto indistinto nel futuro ma è realtà, è qui, a portata di mouse, pronta per essere testata non soltanto dagli scienziati, ma da tutti noi. Che cos’è ChatGPT lo lasciamo dire a ChatGPT stesso: “ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale sviluppato dall’azienda di ricerca e sviluppo statunitense OpenAI. ChatGPT è stato addestrato su un’ampia varietà di testi presi da Internet e dispone di conoscenze e competenze in diverse aree del sapere, come scienze, letteratura, storia, matematica e altro ancora. Il modello è stato progettato per comprendere e generare testo coerente in risposta a domande o comandi forniti dagli utenti”.
Ci siamo dunque messi nei panni di un utente medio di ChatGPT e abbiamo cercato di scardinarne la connotazione oracolare, provando non tanto a interrogarlo come farebbe uno studente a corto di idee per il tema in classe, ma ponendolo di fronte a delle richieste che ne testassero anzitutto la facoltà emulativa e l’attendibilità combinatoria. Senza alcuna pretesa scientifica ma, da principianti, provando anzitutto a giocare con la macchina, proprio perché, citando nuovamente ChatGPT: “nel gioco la mente si libera, l’immaginazione si sblocca e la conoscenza trova una via d’accesso privilegiata”.
Abbiamo chiesto all’attore Giuseppe Cederna di darci una mano nell’impresa. Sarà lui, nel corso di questi appuntamenti, a dare voce a ChatGPT. Lo farà di volta in volta nei panni di Karl Marx, di Ernest Hemingway, di Samuel Beckett, o altrimenti in veste di semplice voce narrante, una voce umana che ci spiegherà come la macchina, forse, chi lo sa, in un futuro che è già presente, ci spiegherà a noi stessi.
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