Era stato Alberto Lattuada a offrire a Eleonora Giorgi la prima occasione per mostrare il suo talento nel ‘75 con Cuore di cane dal romanzo di Bulgakov.
La sua carriera era proseguita con Giuliano Montaldo e la pellicola L’Agnese va a morire, poi Damiano Damiani (Un uomo in ginocchio), Dario Argento (Inferno), Franco Brusati (Dimenticare Venezia).
Gli anni Ottanta sono invece quelli della commedia, Giorgi scopre il suo lato più leggero accanto a partner come Adriano Celentano (ricordiamo il film Mani di velluto) e Renato Pozzetto (con Mia moglie è una strega).
A coronare questa svolta è però Carlo Verdone che la sceglie per Borotalco (1982) con cui vince un David di Donatello e che la ritroverà anni dopo in Compagni di scuola.
Eleonora Giorgi si vantava di essere cresciuta in una famiglia in cui a 8-9 anni sua madre le parlava di Nietzsche, di aver guadagnato 300milioni e averli spesi in 3 anni, di non lavorare per i soldi ma perché amava il suo lavoro. L’abbiamo ricordata con il critico cinematografico Antonello Catacchio.
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