Il musicologo Enzo Restagno ci ha raccontato la vita e l’arte di numerosi musicisti che hanno fatto la storia della musica del Novecento: tra quelli più vicini a noi ricordo i saggi dedicati a Luigi Nono, Luciano Berio, Aaron Copland, Alfred Schnittke, Steve Reich, Tōru Takemitsu, Sofia Gubajdulina, Hans Werner Henze, Elliott Carter, György Ligeti, Iannis Xenakis, Goffredo Petrassi, Francesco Donatoni, Louis Andriessen, Peter Maxwell Davies e Arvo Pärt. Ma si è anche occupato con altrettanta passione del Novecento storico, a partire dallo splendido volume Maurice Ravel, o l’anima delle cose, e poi Claude Debussy. Ovunque lontano dal mondo, Schönberg e Stravinskij. Storia di un’impossibile amicizia. Attualmente la sua attenzione si è focalizzata sulla figura di Béla Bartók: insieme a Roberto Corrent, Restagno ci propone sei puntate di Caffè Zimmermann dedicate alla musica per pianoforte del grande compositore ungherese, di cui nel 2025 ricorrerà l’80. anniversario della morte.
In questa quinta parte poniamo al centro dell’attenzione i primi due Concerti per pianoforte e orchestra, registrati da Zoltán Kocsis con la Budapest Festival Orchestra diretta da Iván Fischer nel 1985.
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