Niccolò Fabi esordisce nel 1997 al Festival di Sanremo e si aggiudica subito il Premio della critica tra le nuove proposte. In 25 anni di carriera, 11 album di inediti e 3 raccolte, i riconoscimenti al suo lavoro di cantautore sono stati numerosi e prestigiosi, tra questi anche la Targa Tenco e la Targa Faber.
Il suo lavoro autorale cresce come una pianta spontanea nel solco profondo che unisce cogito e sentio: le sue parole sono coraggiosamente semplici ma inusuali nel contesto della canzone e, soprattutto, spesso capaci di illuminare l’indicibile, quelle emozioni che conosciamo, per averne fatto esperienza, ma difficilmente sappiamo riconoscere.
La sua poetica, nello scandagliare la nostra umanità, non si dimentica del nostro essere sociali e questa sensibilità si è spesso tradotta in canzone (del 2019 anche il Premio Amnesty International per “Io sono l’altro”) e in numerose iniziative benefiche e umanitarie.
In questa serie di 10 conversazioni con Sandra Sain entriamo nel suo laboratorio creativo, dove nascono le sue canzoni, delicate e affilate, che raccontano la nostra storia, individuale e collettiva.