Storia

Gli orfani della Shoa

di Claudio Visentin

  • 29 gennaio 2018, 12:34
Gli orfani della Shoa

Una foto scattata subito dopo la liberazione dell'esercito sovietico nel gennaio del 1945 mostra un gruppo di bambini che indossano le uniformi dei campi di concentramento.

  • Keystone

GERONIMO
Storia e memoria
Lunedì 29 gennaio 2018 alle 11:35
Replica alle 23:33
Replica domenica 04 febbraio 2018 alle 08:35

In occasione del Giorno della memoria, confrontati con "La banalità del male" (Hannah Arendt), raccontiamo invece una storia straordinaria e poco conosciuta, tragica e insieme aperta alla speranza.

Poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale settecento orfani ebrei, provenienti da diversi Paesi dell’Europa dell’est e sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti, furono raccolti in una ex colonia estiva fascista a Selvino, tra le montagne della bergamasca.

Privati di una famiglia, di una casa, di una lingua, le loro condizioni apparivano disperate. Il compito apparentemente impossibile di restituire loro l’infanzia, un briciolo di fiducia negli uomini e i fondamenti di una nuova identità fu affidato a Moshe Zeiri, un ebreo galiziano emigrato in Palestina negli anni Trenta e poi giunto in Italia al seguito all’esercito inglese.

Con il suo aiuto, e dopo molte altre traversie, i “bambini di Moshe” rinasceranno infine cittadini d’Israele, come ci racconta lo storico Sergio Luzzatto.

Libri e film presenti nel catalogo del Sistema bibliotecario ticinese (Sbt)

Appelfeld, Aharon. Giorni luminosi. Guanda, 2018

Il figlio di Saul [DVD] / un film di László Nemes. Cecchi Gori Entertainment, 2016

Levi, Primo. I sommersi e i salvati. Einaudi, 2018

Arendt, Hannah. La banalità del male : Eichmann a Gerusalemme. Feltrinelli, 2019

Greilsammer, Ilan. Il sionismo. Il Mulino, 2007

Shalev, Meir. È andata così. Feltrinelli, 2010

Brokken, Jan. I giusti. Iperborea, 2020

Altri testi di Sergio Luzzatto in Sbt

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