Le teche della RSI rievocheranno questa settimana la memoria di un uomo che, tra gli anni Venti e Trenta, fece del paracadutismo un mestiere e un’arte. Plinio Romaneschi il suo nome. Un ardito, uno spericolato, un temerario a sentire le voci che alla radio Romaneschi lo hanno ricordato e raccontato. Ma allo stesso tempo un uomo mosso da un sogno antico quanto l’umanità; il sogno di librarsi nell’aria e di volare come gli uccelli.
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