Un piccolo borgo medioevale, vicino a un altro villaggio che una volta era abbandonato e poi via via è stato recuperato con determinazione, coraggio e rispetto per la natura e l'esistente.
Un'atmosfera misteriosa, unica, suggestiva creata dai tradizionali edifici in pietra della Val d'Ossola e che ha affascinato anche Fredy Buchwalder, fondatore della Visual Art di Basilea. Un progetto che è una scommessa di un gruppo di persone, un po' visionarie, riunite in un'associazione che si chiama Canova, dal nome del primo borgo strappato all'abbandono e all'incuria. Tutto questo è Ghesc, frazione di Montecrestese nella provincia del Verbano Cusio Ossola, in Piemonte ma a un passo dalla Svizzera: un villaggio laboratorio dove si tengono campi scuola in collaborazione con università da tutto il mondo, ma anche convegni, conferenze, feste, concerti. A Ghesc, come ci raccontano Ken Marquardt e Maurizio Cesprini, rispettivamente presidente e segretario dell’associazione Canova, le case insegnano il rispetto della natura, il sacrificio, l’impegno e la fatica di un lavoro di recupero di architettura tradizionale che è anche una scuola di vita.
Francesca Cocchi

A Ghesc le case insegnano
Laser 04.09.2014, 13:57
Contenuto audio
A Ghesc le case insegnano