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Città sostenibili: dal bosco verticale agli orti urbani

di Elisabetta Jankovic

  • 23 febbraio 2016, 10:00
Bosco_Verticale wikipedia

Le torri residenziali Bosco Verticale

  • Wikipedia - Luca Nebuloni

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Martedì 23 febbraio 2016 alle 09:00
Replica alle 22:35

Se negli ultimi due secoli a modificare drasticamente il territorio è stata l' urbanizzazione, nel terzo millennio la nuova frontiera del progettare sarà costituita dalle smart cities, ovvero città il cui sviluppo dovrebbe risultare sostenibile sia sotto l' aspetto economico che ecologico. A spingere in questa direzione sono soprattutto le cifre: nel 2050 più della metà della popolazione mondiale abbandonerà le zone rurali e in Europa la percentuale si aggira, già oggi, al 75%.

Quella di ripensare le città in chiave “green” è una tendenza che vede in prima linea i paesi del Nord Europa, gli Stati Uniti e il Canada, ma che, fortunatamente, si è iniziata a diffondere anche a sud. Nel centro direzionale di Milano, ad esempio, sono state da poco concluse due torri residenziali: il cosiddetto Bosco Verticale. Ai nostri microfoni il progettista, Stefano Boeri, ci spiega le peculiarità dei suoi grattacieli che ospitano, sui circa 9000 metri quadri di terrazze, ben 900 alberi.

A raccontare altri esempi virtuosi di rigenerazione urbana è invece Edoardo Bit, architetto, ricercatore e autore del libro “Come costruire la città verde”, mentre a testimoniare come anche “dal basso” possano nascere iniziative innovative e rivoluzionarie è Incredible Edible, un progetto che ha stravolto la cittadina inglese di Todmorden dove da qualche anno tutto il verde pubblico è coltivato dagli abitanti e i prodotti della terra sono a disposizione della popolazione...

E può succedere anche che la pratica agricola comunitaria si riveli strumento fondamentale per contrastare la povertà estrema della perifieria di Nairobi. Ce lo spiega Fabio Campana, agronomo, responsabile del Nairobi Food Security, progetto pilota di orticultura urbana.

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