Il 1973 è spesso considerato un momento di svolta nelle ricostruzioni storiche. Di certo in quell’anno il ritmo degli avvenimenti si fa incalzante. Mario del Pero ripercorre le diverse tappe del graduale disimpegno americano dal Vietnam, mentre lo scandalo Watergate si rivela inarrestabile. Giuseppe De Luca analizza i riflessi della guerra di Yom Kippur nell’economia internazionale, tra crisi energetica, austerity e domeniche senz’auto. Infine, alla luce di studi recenti, Benedetta Calandra propone una diversa narrazione del golpe cileno di Augusto Pinochet e della tragica fine di Salvador Allende.
Dietro questi avvenimenti straordinari sono in azione forze profonde che preparano un mondo nuovo, ormai diverso dal secondo dopoguerra: l’economia muta forma aprendo nuovi spazi alla finanza, l’antipolitica fa le sue prime prove, la dimensione collettiva della società si attenua in favore di individualismo e liberismo. I semi di queste novità ‒ e di molte altre ‒ daranno frutti nel decennio seguente, preparando il nostro tempo, ma solo con l’aiuto di una prospettiva storica, mezzo secolo dopo, riusciamo a distinguerli chiaramente.
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