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Italo Calvino a Parigi

Con le testimonianze di Bernardo Valli, Fabio Gambaro, Michele Carini e Marcel Bénabou

  • 05.10.2023
  • 27 min
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Di: Alessandro Bertellotti 

Si autodefiniva “un eremita a Parigi”, per ricordare soprattutto la propria timidezza ed una certa ritrosia ad apparire in pubblico. Ma Italo Calvino non era barricato in casa, impegnato solo a scrivere o a immaginare romanzi e racconti. Lo scrittore italiano conduceva una vita molto intensa, frequentava altri scrittori e intellettuali della città con i quali scambiava impressioni e idee ed era un assiduo frequentatore della biblioteca nazionale.

“Non era un personaggio facile, poteva essere molto allegro in certi ambienti ma non amava la frequentazione degli ambienti letterari parigini”, afferma di lui lo scrittore e giornalista Bernardo Valli, che lo ha conosciuto nella capitale francese quando entrambi erano firme di prestigio del Corriere della Sera. Unica eccezione, la lunga amicizia con gli scrittori dell’Oulipo, sigla di Opificio di letteratura potenziale, che ha portato avanti anche dopo il rientro in Italia. L’esperienza parigina, durata dal 1967 al 1980, contribuirà rendere Italo Calvino uno scrittore di fama internazionale, ancora oggi studiato e amato da intere generazioni di lettori anche oltre i confini italiani.

Con le testimonianze di Bernardo Valli, scrittore e giornalista, Fabio Gambaro, scrittore ed ex direttore dell’istituto di cultura italiano a Parigi, Michele Carini, docente universitario all’Università di Lilla e Marcel Bénabou, storico e segretario dell’Oulipo.

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