LASER
Venerdì 10 marzo 2017 alle 09:00
Replica alle 22:35
È stato un politico che ha segnato in modo profondo l’Austria per oltre vent’anni. Controverso, brillante, munito di un eloquio aggressivo e tagliente che spiazzava gli avversari e piaceva alle masse, Jörg Haider ha impersonato il populismo di marca austriaca.
Nonostante un gran numero di studi sul passato nazionalsocialista del Paese e accesi dibattiti nell’opinione pubblica austriaca a partire dalla metà degli anni 80 sui crimini del Terzo Reich, col governo del conservatore Wolfgang Schüssel nel 2000 Haider riuscì a sdoganare l’estrema destra e a portarla da pari nelle stanze del potere. Un risultato che segnò un’affermazione senza precedenti per i nazional-liberali della Fpö (Partito Austriaco della Libertà) e il culmine della carriera del loro leader.
Il suo successivo declino, con la scissione dalla Fpö e la fondazione del Bzö (Alleanza per il Futuro dell’Austria) nel 2005, resta ascrivibile e circoscritto alla sua biografia, se è vero che dopo una temporanea flessione, la Fpö ha ripreso la sua corsa, e se si votasse oggi in Austria, i nazional-liberali oggi guidati dal successore di Haider, Heinz-Christian Strache, avrebbero buone chances di essere il primo partito.
Con questo “Laser”, assieme agli storici Brigitte Bailer e Bernhard Weidinger, e alla politologa Birgit Sauer, Flavia Foradini si addentra nella carriera di Jörg Haider e nell’essenza del suo populismo.