LASER
Lunedì 12 marzo 2018 alle 09:00
Replica alle 22:35
L’assedio di Marawi, condotto dall’esercito filippino per liberare la capitale dell’isola di Mindanao, conquistata nel maggio 2017 dai ribelli Maute, affiliati allo stato islamico, è durato 178 giorni. Dopo mesi di feroci scontri armati e attacchi aerei, la città islamica di Marawi è ridotta a una città fantasma. La guerra, nelle filippine meridionali, ha creato una crisi umanitaria di ampie proporzioni. Più di 600.000 persone hanno cercato rifugio nelle città vicine o nei tanti campi profughi allestiti nella regione. Oggi, appena quattro mesi dopo aver dichiarato Marawi città libera dalla minaccia dell’estremismo islamico, le forze armate filippine si stanno preparando ad affrontare una nuova offensiva da parte dei gruppi islamisti. Secondo Ronald De La Rosa, capo delle forze di polizia dell’isola, le principali città di Mindanao sono a rischio. Mettere in sicurezza l’area, secondo molti analisti civili e militari, è semplicemente impossibile. L’isola di Mindanao, nelle filippine meridionali, sembra destinata a diventare il nuovo hub dello Stato Islamico in estremo oriente. Chi sono e perché combattono i ribelli Maute? Chi sono i nuovi leader dell’estremismo islamico che stanno per lanciare la nuova offensiva?