Mercoledì 30 marzo 2015 alle 09:00
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La Panama indigena
Laser 30.03.2015, 11:00
Le grandi vittime della Conquista dell’America (in Occidente conosciuta come Scoperta) sono i popoli indigeni. Il Laser odierno, a cura di Guido Piccoli, si occupa di quelli panamensi, che vivono sulle terre che uniscono, e al contempo dividono, le due Americhe. Pur rappresentando poco più del 10% della popolazione di Panama, i sette popoli indigeni, diversi per lingua, storia e costumi, stanno diventando sempre più importanti. Dopo l’epoca della resistenza ai “conquistadores”, del cosiddetto “divisionismo” alimentato dalle diverse potenze straniere, dell’illusione bolivariana dell’emancipazione dal dominio spagnolo e infine dell’interventismo nordamericano, in questi anni i Nobes, i Kunas, gli Emberà, i Buglé, i Wounaan, i Nasos e i Bri-Bri, dislocati nelle foreste o lungo le spiagge caraibiche o pacifiche, stanno lottando contro i mega-progetti, soprattutto minerari, idrici e agricoli, e in difesa della “Madre Terra” e della loro cultura. Raccontano la loro realtà, legata strettamente alle vicende del Canale interoceanico, alcuni leader come il cacicco Maximiliano Ferrer, il capo kuna Marcelo Arias, la delegata Fanny Avila e vari storici ed economisti panamensi come Ana Elena Porras, Celestino Araguz, Marco Gandásegui e Julio Manduley.