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La SSR, Società svizzera di radiotelevisione

Incontro con Nathalie Wappler, ciclo di incontri a cura di Giorgio Thoeni e Yari Bernasconi

  • 11.01.2016, 10:00
GruppoSrg SSR

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  • Keystone

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Lunedì 11 gennaio 2016 alle 09:00
Replica alle 22:35

La diffusione e il consumo di cultura sono un importante segno di crescita civile di una collettività. Se ci riferiamo ai vettori principali di diffusione e informazione, la Svizzera può essere una realtà degna di attenzione, sulla quale è giusto soffermarsi e riflettere. In primo luogo chiedendosi quanto peso abbia la Cultura (con la ‘c’ maiuscola) nella politica editoriale dei vari mass media attraverso le rispettive modalità di comunicazione, legate a diverse appartenenze linguistiche, diverse sensibilità, diverse abitudini di fruizione. Senza però dimenticare le risorse economiche a disposizione: cosa rappresenta lo spazio che i mass media possono oggi dedicare alla Cultura? Quali problematiche nasconde?

Il primo appuntamento con il ciclo di Laser “Cultura e mass media in Svizzera” ci porta nel cuore di un’azienda che abbraccia tutto il territorio svizzero: la Società Svizzera di Radiotelevisione (SSR). La SSR è l’impresa svizzera di servizio pubblico che opera nel settore dei media elettronici con 17 reti radiofoniche, 7 reti televisive e diversi siti internet complementari, per un’offerta che copre le quattro lingue nazionali. Indipendente sul piano politico ed economico, la SSR si finanzia per circa il 75% con i canoni radiotelevisivi e per circa il 25% con attività commerciali. I suoi programmi radiofonici e televisivi (nell’orario di massimo ascolto) sono leader di mercato in tutte le regioni linguistiche della Svizzera.

Giorgio Thoeni e Yari Bernasconi hanno incontrato per l’occasione Nathalie Wappler, responsabile del settore culturale SRF (Schweizer Radio und Fernsehen) e presidente del gruppo «Cultura e Società», dove s’incontrano tutti i responsabili culturali delle diverse unità aziendali della SSR (RSI, RTR, RTS, SRF).

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