Scampia è un quartiere in pieno dopoguerra. Una Berlino est dove fatica ancora a crollare il muro della malavita e del pregiudizio. Siamo nella periferia di Napoli, a pochi chilometri dal Maschio Angioino e da Piazza del Plebiscito. In un quartiere di 40 mila abitanti dove il 50% delle persone ha meno di 25 anni, con un tasso di disoccupazione intorno al 60%. È la terra di Gomorra, dei racconti dello scrittore Roberto Saviano e dei volti del regista Matteo Garrone.
È il degrado delle vele, sette giganti di cemento armato, di cui in piedi ne restano due, monumento al degrado e all’abbandono. La piazza di spaccio più affollata d’Europa. Un luogo in cui la Camorra l’ha fatta da padrone per oltre vent’anni. Ma oggi Scampia è molto di più di quanto descrivano libri, cinema e fiction: è un laboratorio sociale, un luogo dove il riscatto parte dal basso e passa attraverso il lavoro. Raccontare Scampia con "voce femminile" vuole essere un tentativo non solo di far emergere ciò che c'è di positivo all'interno di un quartiere così complesso, ma anche quello di raccontare come le donne siano ancora una volta il centro motore del cambiamento.
A guidarci saranno le voci e le storie di Carmela, ispettore capo della Polizia di Stato impegnata nel contrasto alla violenza di genere; di Maddalena, attrice e insegnante di teatro che, con la recitazione, porta via i ragazzini – gli scugnizzi – dalla strada; di Roberta, psicologa che ha creato dal nulla lo Spazio Donna We World e di Emma, cuoca, tra le fondatrici di Kikù, primo ristorante italo rom d’Italia. Quattro storie, quattro voci; quattro donne… Quattro realtà nelle quali le donne del sud smettono di vestire gli unici panni di madri, mogli e figlie.
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