Laser

Le grandi saghe

con Piero Boitani e Giuliano Boccali, di Roberto Antonini

  • 3 aprile 2017, 11:00
Le grandi saghe

Ballo di Kecak, conosciuto anche come "Il canto della Scimmia di Rāmāyaṇa"

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LASER
Da lunedì 03 a venerdì 14 aprile 2017 alle 09:00
Replica alle 22:35
Replica di venerdì 07 aprile cade per diretta Tra Jazz e Nuove Musiche
L'episodio di martedì 11 aprile 2017 andrà in onda alle 22:30 invece che alle 09:00

Le Saghe (dall’islandese sögur, detti) raccontavano, spesso dall’origine del mondo, storie e leggende di un intero popolo, mescolando vicende realmente accadute, o almeno verosimili, con creazioni mitiche. Sovente, esse costituiscono le vere e proprie fondamenta sulle quali è stata costruita l’identità di una gente. Una delle più rilevanti è quella del popolo d’Israele narrata nella Bibbia. Tutto il Pentateuco rappresenta infatti una grande e affascinante saga, dapprima sulle origini e le sorti dell’intera umanità, poi del popolo ebraico. Creazione, Caduta, Cacciata dall’Eden, Diluvio, Torre di Babele, poi i Patriarchi: da Abramo, padre di Ebrei, Cristiani e Musulmani, a Isacco, Giacobbe e Giuseppe, quindi Mosè: i Libri della Genesi e dell’Esodo raccontano con vigore drammatico unico la saga del monoteismo e l’incontro tra uomo e Dio.

Anche la Storia di Roma narrata da Tito Livio, nonostante le intenzioni dell’autore, verrà vissuta come una saga. Roma è stata un’avventura unica nel mondo antico, e più tardi in quello medievale e moderno. Attorno alle sue origini i popoli che l’hanno costruita, subita, accettata e disprezzata hanno creato una complessa, affascinante leggenda: la lupa, i gemelli, il Ratto delle Sabine, le guerre che, incessanti per mille anni, hanno condotto un piccolo villaggio del Lazio a conquistare l’intera Europa occidentale e tutte le terre bagnate dal Mediterraneo.

Nelle grandi civiltà dell’Oriente – Cina, India e Persia – esistono saghe ancora più complesse. “L’Epopea della tenebra”, in Cina, narra una vicenda che comincia con la creazione di una goccia d’acqua, e prosegue poi con le lotte tra gli dei. Ben tre diversi modelli cosmogonici si sono sviluppati in Cina, ma anche incantevoli leggende come quelle del bovaro Niu Liang e della fanciulla Zhi Nü, e la cosiddetta “Creazione”, o “Investitura degli dei”, è un immenso romanzo composto addirittura nel XVI secolo, sotto la dinastia Ming. In India, dominano i due grandi poemi sanscriti, il Mahābhāratae il “Rāmāyaṇa”. Sterminato, il primo: il poema nazionale indiano che narra dei discendenti di Bharata (l’India si chiama Bharat), e che è stato composto tra la metà del II secolo a.C. e l’anno zero, dall’ossatura epica – la lotta per il trono di Hastinapura – sulla quale si incastrano altre vicende mitiche, genealogie, trattati teologici, filosofici, etici, geografici e scientifici: ne fa parte la celebre Bhagavadgītā". Più contenuto, e splendido, il Rāmāyaṇa, la storia di Rama e del rapimento di sua moglie Sita da parte del demone Ravana, con la guerra che ne consegue, le imprese di Hanuman, la vittoria, e poi il giudizio di Sita. In Persia, Fir dusi compone attorno all’anno Mille lo “Shāh-Nāmeh”, il poema, anch’esso di dimensioni ciclopiche, che ancora oggi, è considerato la pietra di fondazione dell’identità e della cultura persiane. Miti cosmogonici, leggende e storia si mescolano in questo “Libro dei Re” che porta sulla scena Alessandro Magno e Zarathustra.

Ritorniamo in Europa con le saghe del Nord: quella dei Nibelunghi in Germania, l’Edda in versi e in prosa dei paesi scandinavi, le saghe islandesi che portano i Vichinghi in America, le storie di Cuchulain in Irlanda. Sono i testi che ispireranno Tolkien, ma anche W.B. Yeats, come la “Gita” ha nutrito T.S. Eliot. Infine, un volo in America, per leggere le saghe dei Maya e dei Navajo, il “Popol Vuh” e il “Diné Bahane'”, cosmogonie strane, con uomini fatti di mais e Coyote che turba la Creazione del cielo del Primo Uomo, il lento paziente lavoro di costruzione delle costellazioni, con il suo impaziente disordine. Tutto questo lo potrete ascoltare in un’affascinante serie di “Laser” da lunedì 03 a venerdì 14 aprile.

BIOGRAFIE:

Piero Boitani insegna Letterature Comparate alla Sapienza di Roma e all’Università della Svizzera italiana ed è socio dell'Accademia dei Lincei e della British Academy. Ha vinto il Premio Balzan 2016 per la Letteratura comparata. Tra i suoi suoi libri piú recenti si ricordano Sulle orme di Ulisse; Letteratura europea e Medioevo volgare; Il Vangelo secondo Shakespeare; L’ombra di Ulisse; Il grande racconto delle stelle e Il grande racconto di Ulisse, tutti editi da Il Mulino. Per Einaudi ha scritto Riconoscere è un dio e ha curato l'edizione delle Opere di Geoffrey Chaucer.

Giuliano Boccali, professore emerito di Indologia all’Università degli Studi di Milano. Studia in particolare la mitologia hindu, la poesia classica, l’estetica sia letteraria sia figurativa e lo status delle passioni nella cultura indiana. Da oltre dieci anni si interessa anche ai mutamenti della società indiana avvenuti dopo l’Indipendenza e oggi particolarmente rapidi.
Fra le pubblicazioni si ricordano Le virtù dell’inerzia (ed. Bollati Boringhieri), Passioni d’Oriente. Eros ed emozioni in India e Tibet (ed. Einaudi), Induismo (ed. Electa), Poesia d’amore indiana (ed. Marsilio), Poesia indiana classica (ed. Marsilio), Gitagovinda (cura e traduzione, Adelphi).
È Presidente dell’Associazione Italiana di Studi Sanscriti (A.I.S.S.) e direttore de “IL GANGE, collana di classici indiani” pubblicata da Marsilio, Venezia, a partire dal 1989. Fra le attività extra-accademiche, è collaboratore fisso del supplemento domenicale de “Il Sole 24 Ore” per le religioni e la cultura dell’India.

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