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Venerdì 04 maggio 2018 alle 09:00
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La notte del 15 maggio 1968, alla fine di una rappresentazione, gli studenti entrano nell’Odeon e lo occupano. Il celebre teatro parigino diventa il luogo simbolo della liberazione della parola. Il mondo teatrale si rivela fin da subito molto favorevole al movimento in atto. Il Living theater partecipa alle assemblee. Il teatro prende nuove forme. Jean Louis Barrault, direttore dell’Odeon, abbandonato dal governo nella gestione dell’occupazione, decide di dimettersi, schierandosi apertamente dalla parte degli studenti.
Gran parte dei direttori di teatro che sostengono il movimento si riuniscono al Théâtre de la Cité di Villeurbanne, attorno al suo direttore Roger Planchon e scrivono la Déclaration de Villeurbanne, pubblicata il 25 maggio 1968, il manifesto sul nuovo ruolo del teatro nella società.
A fine giugno tutto termina: la destra vince le elezioni e a luglio, Jean Vilar, allora direttore del festival di Avignone, si ritrova in piena tormenta: lui che aveva rifiutato la direzione dell’Opera di Parigi, prendendo così le distanze dal governo di De Gaulle, subirà a sua volta la contestazione degli studenti e dei gruppi teatrali più vicini al movimento, e ne soffrirà irrimediabilmente.
Jean Pierre Jourdain direttore artistico del TNP, Théâtre National Populaire e Denis Guenoun, uomo di teatro e autore di “Mai Juin Juillet, dans les théâtre de 1968” ci raccontano la loro visione degli eventi attraverso il filtro del teatro.
L’11 luglio 2018, Denis Guenoun sarà presente ad Avignone in collaborazione con la Maison Jean Vilar per una conferenza sul teatro nel 1968.
Letture di Mario Cei è Nicola Stravalaci