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Se io avessi previsto tutto questo

Incontro con Francesco Guccini, a cura di Giorgio Thoeni

  • 28.12.2017, 10:00
 Francesco Guccini

Francesco Guccini

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Giovedì 28 dicembre 2017 alle 09:00
Replica alle 22:35

Cantautore, poeta e scrittore fra i più originali della scena letteraria italiana, Francesco Guccini oggi rappresenta il "mito" di più di una generazione. Quando esordisce nel 1989 con "Cròniche Epafàniche", il suo primo romanzo, l'artista nato a Modena nel 1940 ha oltre venticinque anni di carriera musicale alle spalle. Da canzoni come "Auschwitz", cantata inizialmente dall'Equipe 84, poi con "Dio è morto" affidata ai Nomadi fino al dirompente successo di quella "Avvelenata" che la censura radiofonica italiana non è riuscita ad arginare. E fra i motivi entrati nell'immaginario di molti giovani, come non ricordare "La locomotiva" che, come un vero e proprio inno d'altri tempi, per anni ha siglato la conclusione dei suoi "happening" trascinanti, in cui la musica si trasformava spesso in una cornice ideale per la sua torrenziale, ironica e contagiosa verve emiliana, la stessa che nasceva nel buio scantinato della storica osteria delle Dame per poi riversarsi nelle gremite piazze dei suoi concerti. Guccini è sempre stato un artista coerente con se stesso e con i suoi ideali di uomo libero, schietto e controcorrente. Amante della sua Pàvana, il paesino sulle alture tosco-emiliane dove è cresciuto e dove oggi si è ritirato, ma anche riconoscente verso una città come Bologna in cui si sono consumate molte stagioni e buona parte della sua vita affettiva e professionale. Oggi Francesco Guccini ha smesso di cantare e ha appeso la chitarra al chiodo: da diversi anni scrive gialli con Loriano Macchiavelli e talvolta si concede al pubblico per qualche occasione letteraria… Come quella che ha permesso al microfono di Giorgio Thoeni di incontrare l'artista emiliano.

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