Un altro giorno di morte in America
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Un altro giorno di morte in America

di Anna Casanova

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  • 09.11.2018
  • 23 min
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Il voto di metà mandato americano (6 novembre 2018) comporta il rinnovo di tutta la Camera dei rappresentanti e di un terzo del Senato. Avviene in un clima di violenza politica, odio (pacchi bomba recapitati a persone dell’area democratica), rigurgiti antisemiti (il 27 ottobre a Pittsburgh - Pennsylvania - undici persone sono state uccise in una sinagoga). Una società sempre più polarizzata e “arrabbiata”, una società in cui il mito americano scricchiola, in cui bisogna trovare un “capro espiatorio” meglio se migrante, una società in cui è diffusa, in modo capillare, la cultura nazionale delle armi da fuoco.

Negli Stati Uniti infatti in media, ogni giorno, ci sono 90 morti causati da colpi da arma da fuoco di cui 7 sono bambini e adolescenti.

E queste morti quotidiane, individuali, non fanno notizie, ma vengono relegate a qualche breve in cronaca. Così Gary Younge, giornalista britannico corrispondente del “The Guardian” negli Stati Uniti dal 2003 al 2015, ha deciso di raccontare 10 storie di bambini e adolescenti morti in un giorno qualunque di ordinaria follia americana.

Ne è nato il meritevole libro-reportage “Un altro giorno di morte in America” che ha vinto l’Anthony Lukas Book della Columbia University e i cui diritti cinematografici sono già stati acquistati da Allegiance Theater e da David Oyelowo, produttore e protagonista di film come Lincoln e Selma.

La morte di questi bambini e adolescenti ci racconta di una società americana impregnata del mito della frontiera, molto segregazionista, cristallizzata in pregiudizi e stereotipi amplificati da un’informazione spesso distorta, ci presenta famiglie spesso monogenitoriali, di quartieri territori di gang, ma anche di quartieri che fanno la colletta per garantire un funerale dignitoso alla vittima, di insegnanti che creano associazioni contro la violenza armata e tengono lezioni comportamentali a scuola.

Dopo questo viaggio attraverso la società americana in compagnia di Gary Younge, si rafforza la convinzione che quanto più si liberalizza il possesso di armi da fuoco tanto più aumenta la probabilità che un bambino sia ucciso da una pallottola. Si rafforza il pensiero che una Nazione più armata non è una Nazione più sicura.

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