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Way out

Percorsi di contrasto alla tratta di persone in Italia, di Davide Tosco

  • 2 febbraio 2015, 10:00
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Way out

Laser 02.02.2015, 10:00

Il fenomeno della tratta non è un fenomeno nuovo ma una moderna forma di schiavitù, si tratta di fatto dell'evoluzione di un commercio antico, quello degli esseri umani. La schiavitù esiste ancora. Uomini, donne, bambini vengono trafficati nel modo ed è praticamente impossibile fare una stima quantitativa, si parla di milioni di persone vittime di trafficking nel mondo.

La tratta assume forme diverse, il lavoro e la prostituzione sono tra le principali, gestite da cartelli criminali che operano transnazionalmente generando profitti astronomici sulla pelle di persone che normalmente vengono reclutate con l'inganno e il ricatto. Nel 2000 le Nazioni Unite hanno stipulato un accordo internazionale che definisce la tratta e gli strumenti di collaborazione tra i paesi firmatari ai fini di contrastare il traffico di esseri umani. Con il Protocollo di Palermo, voluto fortemente dall'Italia, gli stati di tutto il mondo hanno deciso di collaborare affrontando questa terribile forma di sfruttamento criminale. Nel 2003 viene modificato in Italia il codice penale, si reintroduce il reato di induzione alla schiavitù introducendo un articolo di legge per sostenere le persone vittime di tratta. I meccanismi di contrasto al traffico di esseri umani contemplano la possibilità di concede il permesso di soggiorno a chi denuncia i propri sfruttatori, un sistema in alcuni casi determinante nella lotta alle reti di trafficanti. Diffuso sul territorio nazionale questo sistema si è dimostrato col tempo uno strumento innovativo in Europa.

Il fenomeno della prostituzione, che produce la maggior parte dei casi di human trafficking, ha subito negli ultimi decenni una notevole espansione. Per far fronte a questa drammatica condizione la legge Italiana prevede che un'associazione possa farsi garante per la persona vittima di tratta, fornendo protezione e accompagnando il percorso di reinserimento sociale. Attraverso la formazione e l'avviamento al lavoro questo percorso dura generalmente un paio di anni e permette alla vittime il sostegno necessario per costruire una nuova vita.

Attraverso le voci di accademici, esperti e le testimonianze dirette di donne vittime di tratta Way Out fornisce una lettura del fenomeno, considerandone il quadro generale e allo stesso tempo facendo luce su una dimensione umana composta da racconti vissuti in prima persona e riflessioni sul contesto legislativo.

Con: Franco Prina, Docente di Sociologia della devianza, Università di Torino; Ornella Obert, Avvocato, responsabile dell'area Vittime del Gruppo Abele; Vittoria Luda di Cortemiglia, United Nation Interregional Crime and Justice Research Institute (UNICRI).
Si ringraziano: Caterina Olivetti, Giulia Miccichè, Elena Orso Giacone.

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