La canzone italiana più celebre e più cantata al mondo è Bella ciao. Tutti la conoscono, tutti la canticchiano e tutti credono di saperne sia la storia sia l’origine, e quasi tutti – con buona probabilità – su questo si sbagliano.
Jacopo Tomatis ha appena pubblicato per Il Saggiatore, Bella ciao, Una canzone, uno spettacolo, un disco. In queste pagine Tomatis attraversa le vicende del progetto culturale che ruota intorno a Bella ciao nella sua triplice forma – canzone, spettacolo, disco – e ne ricostruisce la fortuna in anni di profondi mutamenti sociali: dalle prime apparizioni durante la Seconda guerra mondiale alla prima versione registrata – quella di Yves Montand –, fino al successo discografico e alla sua trasformazione in simbolo dell’incontro fra politica e musica.
Il 2 giugno Paganini dedica la puntata proprio a Bella ciao, con un documentario che ne ricostruisce la vera e intricata storia, preceduto da una premessa classica (che riconduce allo spettacolo Bella ciao che sconvolse il Festival di Spoleto del 1964) e seguito da una conclusione tutta contemporanea, in cui il gruppo ticinese Make Plain ha accettato la sfida di registrare una propria versione di questo iconico brano.
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