È considerato un vero e proprio riferimento, nonché un ambasciatore, per quanto concerne il repertorio pianistico francese.
Bertrand Chamayou ammalia per il carattere virtuosistico e brillante, così come la profondità interpretativa, delle sue esecuzioni. Il suo vasto repertorio spazia dall’opera completa per pianoforte di Maurice Ravel, autore verso cui prova un’affinità particolare, passando per le suggestive pagine di Olivier Messiaen, per arrivare alla “nuova musica”. Ha peraltro collaborato con compositori tra cui Pierre Boulez, Henri Dutilleux, György Kurtág e Thomas Adès, per citarne alcuni. Ma, tornando a Ravel, risale allo scorso mese di marzo l’uscita dell’album Ravel Fragments, per l’etichetta Erato, suo tributo al compositore francese nei 150 anni dalla nascita. A Chamayou è affidata, inoltre, la direzione artistica del Festival Ravel, kermesse musicale di respiro internazionale di fine estate nei Paesi Baschi francesi. Abbiamo incontrato Bertrand Chamayou a Parigi, dove vive, in uno dei rari momenti di tregua dai suoi vorticosi impegni concertistici.
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