Oggi la storia, martedì 6 aprile 2014 - ore 07:05 (in replica alle 12:45)
Il primo maggio dell’anno prossimo dovrebbe essere aperta l’Esposizione universale di Milano dedicata al tema “Nutrire il pianeta”. Milano aveva già ospitato nel 1906 una esposizione universale, che celebrò l’apertura del tunnel del Sempione, a quel tempo la più lunga galleria ferroviaria del mondo. Mancano meno di 360 giorni all’inaugurazione della nuova esposizione universale milanese, ma sembra che finora sia stato realizzato meno del cinquanta per cento delle opere previste. E quindi prevedibile uno sforzo enorme, quasi miracoloso, per poter realizzare tutte le opere prima dell’apertura. Questo ritardo ha fatto venire in mente la costruzione della Tour Eiffel, l’opera più importante dell’Esposizione Universale di Parigi, aperta il 5 maggio 1889, mentre la Francia celebrava il primo centenario della rivoluzione francese. La torre in ferro, che prendeva il nome dal suo progettista, l’ingegnere Gustave-Alexandre Eiffel, fu costruita in ventidue mesi fra il 1887 e 1889. Completata il 31 marzo 1889, fu aperta ufficialmente il 6 maggio. Alta 300 metri, era allora la più alta costruzione del mondo, superata solo nel 1930 dall’elegante grattacielo di New York il Crysler Building.
Considerata oggi un monumento fra i più belli dell’epoca d’oro dell’architettura in ferro, universalmente nota come simbolo di Parigi, all’epoca in cui fu costruita la torre fu molto contestata. Nel febbraio del 1887, poco prima che iniziasse la costruzione al presidente dell’esposizione fu consegnata una lettera di protesta, nella quale si leggeva: “Noi scrittori, pittori, scultori e architetti, a nome del buon gusto e di questa minaccia alla storia francese, veniamo a esprimere la nostra profonda indignazione perché nel cuore della nostra capitale si debba innalzare questa superflua e mostruosa Torre Eiffel.” La protesta non fu accolta. Ma la contestazione non cessò dopo la sua costruzione: nel 1909 si parlò ancora di demolirla, ma fu salvata dalla considerazione della sua utilità come piattaforma per le stazioni meteorologiche e per le trasmissioni radiotelegrafiche. Nell’epoca in cui fu costruita, la Tour Eiffel rappresentava il simbolo della modernità trionfante, con una salda fede nel progresso scientifico e tecnico come principale fattore del progresso umano. Dopo centoventicinque anni, quella fede non è solida quanto lo è tuttora la Tour Eiffel. Anche la fede nel progresso scientifico e tecnico è stata ed contestata. E non si può sapere se, come la Tour Eiffel, riuscirà a non essere abbattuta, per essere più ragionevolmente utilizzata per scopi che avvantaggino tutto il progresso umano.
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