L’ecumenismo scalda ancora i cuori?
di Luisa Nitti
Se è vero che la grande spinta ecumenica degli anni Sessanta e Settanta - incoraggiata anche dal Concilio Vaticano II - è un ricordo lontano, ciò non significa che le relazioni ecumeniche fra chiese cristiane non vivano anche oggi una fase interessante. Forse non sono più i grandi temi teologici a scaldare i cuori, ma ci sono questioni trasversali (la crisi climatica, le ingiustizie economiche, i conflitti internazionali) che avvicinano e accomunano le diverse confessioni cristiane. Dal globale al locale, una conversazione con il pastore riformato di Lugano Daniele Campoli - appena eletto presidente della Comunità di lavoro delle chiese cristiane in Ticino (CLCCT) - fa luce sulle prospettive del dialogo fra chiese dal punto di vista di un organismo, la CLCCT, che lavora sul territorio da quasi 25 anni. Nella consapevolezza che anche i progetti dai piccoli numeri (studi biblici, celebrazioni comuni) possono fare la differenza.
Madeleine Delbrêl, la mistica delle banlieues
di Chiara Gerosa
Madeleine Delbrêl visse per più di trent’anni nella banlieue povera e operaia di Parigi ad inizio Novecento cercando di attuare quotidianamente il Vangelo. Considerata la mistica delle periferie, fu scrittrice, poetessa e assistente sociale. Si pose accanto ai suoi contemporanei in tutta semplicità, testimoniando la fede in Cristo con una presenza fraterna. Quest’anno ricorrono tre anniversari: la sua nascita 120 anni fa, la sua conversione nel 1924 e la sua morte avvenuta ad ottobre del 1964. Anche Papa Francesco l’ha citata nel suo discorso finale al Sinodo appena concluso prendendola a modello.
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