Le donne svizzere conquistarono il diritto di voto e di eleggibilità il 7 febbraio 1971, al termine di una lotta durata un centinaio d’anni. Erano in estremo ritardo rispetto alle cittadine delle altre Nazioni. In Finlandia, ad esempio, il suffragio femminile divenne realtà già nel 1906, in Germania nel ’19, l’anno seguente negli USA e in Italia nel ‘45. Ma adesso torniamo a casa. Il progetto “Omaggio 2021” intende celebrare l’agognato traguardo e tutte le donne che hanno contribuito a raggiungerlo. Tra il 7 e il 16 febbraio sulle facciate di Palazzo federale, della Banca nazionale svizzera e di quella cantonale di Berna verrà proiettato un ricco patrimonio di documenti sull’argomento. Mentre sulle facciate del centro storico della Capitale appariranno i ritratti di 52 donne, due per ogni Cantone, pioniere in vari ambiti. Rappresenteranno il Ticino: Elsa Barberis, stravagante stilista che negli anni Trenta aprì a Lugano un atelier la cui fama varcò i confini nazionali. E Francesca Pometta, la prima donna alla testa di una missione svizzera all'estero. L’iniziativa “Omaggio 2021” si è realizzata grazie al lavoro scrupoloso di esperte di ogni Cantone. In Ticino è stata l’Associazione archivi riuniti delle donne a selezionare documenti, fotografie e una decina di biografie femminili. Tra queste ne sono state scelte due – Barberis e Pometta appunto – dalla Classe IV dell’opzione complementare di storia del Liceo di Locarno, guidata dalla docente Susanna Castelletti. ll 7 febbraio del ‘71 fu però solo una tappa dell’avanzamento delle svizzere in politica. In quel momento, lo ricordiamo, solo 8 dei 22 Cantoni avevano concesso alle donne i diritti in materia cantonale.
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Omaggio 2021
a cura di Romina Borla
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