“Non mi dimetterò”. È un Emmanuel Macron determinato a restare fino all’ultimo giorno di mandato presidenziale, ovvero fino al 2027, quello che si è presentato ieri alle 20 in un discorso alla nazione in diretta televisiva. Un Emmanuel Macron furioso contro le “estreme unite in un fronte antirepubblicano”, che hanno fatto cadere mercoledì il Governo guidato da Michel Barnier, il governo il più breve della Quinta Repubblica.
Nessun nome del prossimo primo ministro – arriverà nei prossimi giorni, ha promesso - ma l’auspicio di una coalizione allargata a tutti i partiti “che si impegnano a non sfiduciare il governo” per “ricostruire la nazione”.
Come sarà composto e quali saranno le forze politiche – in un Parlamento e una Francia spaccati – questo resta quindi ancora da capire, la Francia intanto questa mattina si è svegliata ancora in piena crisi istituzionale, la peggiore da decenni.
Vedremo allora oggi di capire cosa potrebbe succedere nei prossimi giorni, nei prossimi mesi, ma anche come si è arrivati a questa situazione con i nostri ospiti:
Annalisa cappellini giornalista collaboratrice RSI dalla Francia
Michele Marchi professore di Storia contemporanea all’Università di Bologna
Yves Meny politologo e autore di due libri pubblicati quest’anno: « Le vie della democrazia » e «Sulla legittimità »
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