Sono trascorsi ormai 17 anni dall’entrata in vigore della prima legge sulla prostituzione, del 25 giugno 2001. Una legge essenziale, di soli 9 articoli, che raggruppava in un solo corpo normative sparse in altre leggi. L’obiettivo del Governo fu quello di mettere a disposizione degli amministratori comunali un agile strumento (una sorta di “vademecum”), per ricordare loro quali già allora fossero le disposizioni legali a disposizioni delle autorità comunali, le prime sul campo a voler o dover fronteggiare un fenomeno in piena espansione.
Una legge, quella del 2001, per molti poco efficace, anche se da quei pochi articoli prese avvio una vera e propria battaglia contro il proliferare di postriboli in ogni parte del Cantone, per qualcuno diventato il bordello della Lombardia. E oggi, dopo sei anni di discussioni, contrasti, progetti, messaggi e rapporti della sottocommissione ad hoc, sui banchi del Parlamento c’è una nuova legge che ha trovato una larga intesa.
Tra le novità, non solo per gli appartamenti a luci rosse e i locali erotici (anche se il termine non fa l’unanimità…), ma anche per le prostitute sarà necessaria l’autorizzazione cantonale. È previsto inoltre un regime di tassazione forfettaria: 25 franchi al giorno. Ma ancora non si sa come prelevarli, se direttamente dalle prostitute o dai gestori dei locali erotici.
L’elemento qualificante della nuova legge dovrebbe però essere la dichiarata volontà di combattere la tratta di esseri umani. Guerra ai magnaccia e ai trafficanti di giovani donne, insomma. E per fare questa guerra, alle prostitute che denunceranno i loro sfruttatori lo Stato garantirà aiuti finanziari, alloggio protetto e un permesso provvisorio. Come, con quali strutture e quali competenze, si vedrà.
Della nuova legge e della tratta di esseri umani, Modem ne discute con:
Maurizio Agustoni, capogruppo Ppd in Gran Consiglio
Giorgio Galusero, granconsigliere Plr, relatore del rapporto parlamentare sulla nuova legge
Angela Oriti, codirettrice di Astrée, associazione di sostegno alle vittime di tratta e sfruttamento
Leonardo Palmisano, sociologo e scrittore, sta conducendo un'inchiesta sulla tratta delle nigeriane
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