Venerdì 13 settembre 2024, a Label Suisse, sulla Place Des Pionnières di Losanna, The Young Gods hanno tenuto il penultimo concerto del 2024.
L’ultimo era in programma la sera successiva al Fort l’Écluse di Léaz, in Francia, poco fuori dal confine ginevrino, dove hanno riproposto “Play Terry Riley In C”; ma venerdì sera, come preannunciato, Franz Treichler, Bernard Trontin e Cesare Pizzi hanno offerto, oltre a qualche “classico” e a brani del più recente passato musicale, una manciata di canzoni del nuovo album, il cui missaggio è quasi terminato.
Treichler, che ho ritrovato in forma fisica smagliante, me lo ha detto chiaramente: dopo l’avvincente immersione sperimentale nella musica di Riley, ora é il momento di riprendere la chitarra e ritrovare la potenza. E così é stato: il desiderio di riconnettersi con le proprie radici industriali elettroniche e di riabbracciare la dinamica della performance rock dopo questo periodo musicalmente più “statico”, é stato la benzina di una serata speciale.
C’era tanta bella musica giovane e nuova in giro per Losanna in questi freddi giorni di Label Suisse, ma i Giovani Dei hanno sempre una marcia in più. Quella delle idee. Hai sempre la sensazione che dal loro cappello prima o poi esca l’inaspettato, che siano perennemente connessi a quella dimensione creativa alla quale solo pochi hanno la facoltà di accedere e che li ha resi unici e pionieri.
Ho visto negli occhi di Treichler la serenità e la consapevolezza di chi non deve dimostrare nulla a nessuno, se non che fare musica è una necessità primordiale, oltre che il lavoro più bello del mondo.
Dal palco di Place des Pionnières, venerdì sera a Losanna, soffiava un vento impetuoso e dark, che ha portato con sé 4 decenni d’esperienza e di canzoni, la spavalderia e l’autorevolezza di chi ha creato cose che prima non c’erano.
Tutto questo, senza perdere per strada un solo grammo della più genuina umiltà.
Prossimamente a Confederation Music, Franz Treichler