L'Islanda è un luogo reale e immaginario insieme che nei secoli ha alimentato la fantasia di scrittori ed esploratori; e di questa dimensione affascinante dà conto "Il libro dei vulcani d'Islanda" di Leonardo Piccione.
Storie di uomini, fuoco e caducità, così recita il sottotitolo del libro pubblicato da Iperborea. Si tratta di 47 storie accompagnate da 47 schede per 47 vulcani nel racconto di una terra che per antonomasia rappresenta il primordiale, la trasformazione e la precarietà umana.
Il libro divide l'Islanda in zone, riportando una cartina che a sua volta divide il libro in capitoli indicando e numerando dove si trovano i vulcani. Ogni scheda definisce struttura, grado di attività, tipo di sommovimento che sarebbe in grado di causare il risveglio dello stesso, e l'ultima volta che il vulcano si è attivato. In calce alla pagina troviamo citazioni letterarie ad hoc: da William Morris, a Giulio Verne a Goethe a Trollop a Pierre Loti, dando prova di saper conciliare al meglio numeri, tassonomia, narrazione e immaginario.
L'Islanda è un luogo che racconta mutazione, instabilità e trasformazione perenne: un luogo fondamentalmente inospitale che ha come unico vero patrimonio quello naturale e il racconto che se ne fa: un luogo di incontro tra fantastico e documentazione preziosa.