L’etimologia rimanda al significato di “creazione”, la contrapponiamo alla prosa, si vende poco, ma resiste con il suo linguaggio all’usura del tempo e antica o moderna suscita emozioni, suggerisce immagini, ci fa ancora sognare. La poesia ha una lunghissima tradizione, nasce prima della scrittura, si tramanda oralmente dall’antichità mesopotamica e nel mondo greco, dove la lirica (da lira, lo strumento musicale) diventa, secondo la definizione di Platone la “poesia che viene detta ed è destinata alle orecchie”. La forma poetica è pressoché universale ed è spesso considerata, ad esempio nel mondo persiano, una delle forme culturali più alte. Se “noi” abbiamo nel sommo poeta un caposaldo della nostra civiltà, persiani o afghani hanno riferimenti analoghi nei grandi poeti Rumi o Hafez.
A parlare di poesia, delle sue caratteristiche e della sua modernità, Millevoci ha invitato:
Vanni Bianconi, poeta, scrittore, traduttore, neonominato a capo del settore Cultura della RSI
Laura Di Corcia, giornalista, nata a Mendrisio, collabora con diverse testate, ha al suo attivo diverse raccolte di poesie, tra cui l’ultima “Diorama”, pubblicata a Roma dall’editrice Tlon
Bianca Maria Filippini, professoressa di lingua e letteratura persiana all’Università di Napoli, cofondatrice della casa editrice Ponte33, specializzata in narrativa persiana contemporanea
Flavio Stroppini, scrittore, regista del settore fiction radio, tra i suoi lavori quello che va in onda in questi giorni su Rete Due, prodotto da Francesca Giorzi, Silenzi Soffiati tratto da poesie di Giorgio Orelli.
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703647