L’acqua potabile è sicura e può essere consumata senza alcuna preoccupazione ma nelle acque di scarico è presente il nuovo virus. Sono in effetti state individuate dai ricercatori dei due politecnici svizzeri di Zurigo e di Losanna delle piccole concentrazioni. Lo si è potuto fare tramite dei rilevamenti e sono così stati analizzati dei campioni prelevati a Lugano, Zurigo e Losanna, nelle prime due città risalenti in parte a febbraio, quando sono emersi i primissimi casi di contagio. Già allora il Covid-19 era rintracciabile e questo ha sorpreso i ricercatori. La concentrazione permetterà di ricostruire l'evoluzione dei contagi e, sperano i politecnici, creare un sistema d'allarme precoce.
Partiamo da questo recente studio scientifico sulla presenza del virus nelle acque di scarico in entrata agli impianti di depurazione ticinesi per fare il punto sulla qualità e sullo stato delle nostre acque. Intanto, in Ticino, si stanno potenziando alcuni impianti di depurazione per abbattere i microinquinanti. Inoltre, il Laboratorio cantonale, in collaborazione con l’Associazione Acquedotti Ticinesi, ha reso attenti i proprietari degli stabili, che sono stati inutilizzati durante la chiusura imposta dall’emergenza sanitaria, sulle giuste procedure da attuare per garantire la potabilità dell’acqua erogata al momento della riapertura di questi spazi.
La Società Svizzera dell'Industria del Gas e delle Acque ha elaborato un documento specifico che elenca queste procedure. In particolare si fa riferimento all’igiene dell’acqua potabile negli edifici durante la pandemia per Covid-19, alla rimessa in esercizio, al mantenimento dell’esercizio normale e ai controlli. Se per intere settimane non è possibile garantire l’esercizio normale dei sistemi dell’acqua potabile, con la maggiore stagnazione dell’acqua aumenta il rischio della presenza di legionelle e di una crescita eccessiva di altri microorganismi.
Della qualità delle acque e dei depuratori; della protezione delle acque sotterranee e di come vengono protette; dello stato dei nostri acquedotti; e dei potenziali rischi che le acque, prima di uscire dai rubinetti delle nostre case, possono incontrare nel loro tragitto, ci soffermiamo oggi con Nicola Forrer, chimico cantonale aggiunto; Maurizio Barro, presidente dell’Associazione Acquedotti Ticinesi; e Mauro Veronesi, capo dell’Ufficio della protezione delle acque e dell'approvvigionamento idrico.
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