(che intanto si espande molto velocemente, forse troppo)
Due notizie e due fenomeni separati da qualcosa come 13 miliardi e mezzo di anni circa. Uno è relativo ai primordi del cosmo quando la materia informe aveva da poco cominciato ad emettere luce e le prime stelle ad illuminarsi. Quella luce giunta fino a noi da un passato così remoto e incerto ci dice oggi cose affascinanti su come l’universo si è andato formando fino allo stato che possiamo osservare oggi. L’altro fenomeno, di portata più ampia e incerta, riguarda le osservazioni dei cosmologi che cercano di capire cosa accadrà nei prossimi miliardi di anni. L’universo si espande e lo fa molto velocemente, anzi lo fa più velocemente di quello che sarebbe intuitivo pensare. Perché? Cosa spinge questo allontanamento tra i miliardi di galassie che accelera sempre di più? Come andrà a finire? Quando si osserva l’evoluzione del cosmo e i dati non tornano si torna ad evocare due entità tanto affascinanti quanto sfuggenti: l’energia e la materia oscura. Anche questa volta ne intuiamo i loro effetti ma non le vediamo. Se gli strumenti di osservazione – come il telescopio Hubble ormai prossimo alla pensione - ci hanno aperto gli occhi su questa storia, saranno forse gli strumenti i cosmologi del futuro che ce ne riveleranno i veri protagonisti e il finale.
Ospiti:
Stefano Casertano, astrofisico dello Space Telescope Science Institute di Baltimora
Federica Tarsitano, dottoranda in cosmologia, assistente al Dipartimento di Fisica, Istituto di astrofisica e fisica delle particelle del Politecnico di Zurigo
Roberto Trotta, Professore assistente di Astrofisica e direttore del Center for Languages, Culture and Communication all’Imperial College di Londra
Giovanni Caprara, giornalista, responsabile delle pagine scientifiche del Corriere della Sera
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