Potranno i giovani recuperare il “tempo perduto”? È questo il quesito che si pongono molti specialisti, ma anche i genitori o chi è stato accanto a loro nel periodo di pandemia. Perché probabilmente sono stati i ragazzi a pagare il prezzo più alto di quel periodo, tra chiusure, rinunce, scuola a distanza, frustrazioni, ecc. Le esperienze non vissute, che avrebbero dovuto far parte della loro normale crescita e sviluppo, saranno perse per sempre? Potranno in qualche modo essere compensate e recuperate?
Ne discutiamo con:
Ilario Lodi, direttore di Pro Juventute Svizzera Italiana
Roberto Ghiazza, docente e operatore sociale
Marco Mombelli, responsabile del Reparto giudiziario 2 della Polizia giudiziaria
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