Tags: 2011A, Giovanni Paolo II, santo subito, beatificazione, 78 giorni morte, vaticanista, Azzolino Chiappini, Andrea Radziszkowski, Luigi Accattoli e Rosario Tronnolone
Se sbaglio mi corrigerete… Santo subito! In queste due semplici frasi si tende l’arco storico del pontificato di Papa Giovanni Paolo II. Apertosi nel 1978 nel modo più umano possibile con quella richiesta d’aiuto linguistico ai fedeli e chiusosi, quasi 27 anni dopo, nell’aprile del 2005 con l’oceanica invocazione a una santificazione immediata durante la cerimonia funebre officiata dal Cardinal Ratzinger, suo successore come Benedetto XVI. Il pontificato di Giovanni Paolo II, il più lungo del ventesimo secolo, ha rappresentato un passaggio epocale non solo per la Chiesa cattolica ma per l’intero Occidente alla cui trasformazione “politica” il Papa venuto dall’Est ha significativamente contribuito. Instancabile viaggiatore, Karol Woijtyla è stato un Papa certamente “mediatico”, catalizzando in ogni sua visita la partecipazione di grandi folle. E cospicua si attende la partecipazione di fedeli il 1. maggio alla Messa di beatificazione, la cui causa è stata aperta dopo soli 78 giorni dalla morte. Molti si interrogano sul perché di questa rapida quanto inusuale beatificazione avviata da Benedetto XVI. Basta la grande personalità del Papa polacco a spiegarne il senso?
con Azzolino Chiappini, rettore della Facoltà di Teologia di Lugano; Andrea Radziszkowski, sacerdote; Luigi Accattoli, vaticanista e Rosario Tronnolone, giornalista di Radio Vaticana
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