Ha suscitato una certa eco mediatica, e non poco scetticismo tra gli osservatori, la recente audizione davanti a una Commissione del Congresso USA di un ex ufficiale dell’Intelligence dell’aviazione militare americana, certo David Grusch, in merito al ritrovamento di veicoli spaziali di origine aliena e di resti biologici “non umani” a bordo di queste astronavi che verrebbero tenuti nascosti dalle autorità militari. All’audizione hanno partecipato anche alcuni ex piloti militari che hanno testimoniato su avvistamenti di oggetti non identificati durante il volo, oggetti per i quali è stata coniata una nuova definizione “UAP” che sta per Unidentified anomalous phenomena. Secondo quanto dichiarato da Grusch, non nuovo ad affermazioni come queste, il governo americano starebbe tenendo nascoste, in luoghi segreti, prove della presenza di tracce di un’intelligenza non umana. Alle domande dei deputati del Congresso di Washington sulla provenienza di tali informazioni, l’ex agente ha risposto di averlo saputo da persone direttamente coinvolte nel presunto “occultamento” e di non poter riferire altro, per non metterle in pericolo. Al di là dell’infondatezza di tali affermazioni, per assenza di prove dirette, è forse meglio interrogarsi sulle ragioni che hanno portato a una tale audizione voluta in nome della trasparenza verso il pubblico, evocata in particolare per il Dipartimento della Difesa americano. Chiediamoci allora cosa sta dietro a questa pretesa di trasparenza regolarmente evocata quando si parla di misteri e supposti complotti che vanno dall’assassinio di John Kennedy, agli attentati dell’11 settembre, fino agli avvistamenti UFO e alle presenze aliene sulla Terra.
Ne parliamo con il giornalista Paolo Attivissimo, esperto di bufale e di loro proliferazione in internet e con Enzo Verrengia, scrittore esperto di letteratura di fantascienza.
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703647