Cari vecchi rustici ticinesi, come state? Non tanto bene, verrebbe da dire dopo aver letto il Manifesto “Rustici ticinesi, salviamoli e recuperiamoli", presentato la settimana scorsa dall’Ente Regionale per lo Sviluppo di Locarnese e Vallemaggia, un’iniziativa pubblica per promuovere, sensibilizzare e incentivare il restauro e la valorizzazione dei rustici. Nel documento si legge che “Questo patrimonio, per vari motivi, è oggi seriamente a rischio. È indispensabile fare di tutto per salvare il salvabile: già molti edifici sono crollati; il rischio è che nei prossimi anni diversi altri preziosi testimoni della civiltà contadina vengano cancellati irreversibilmente. L’ERS-LVM e le quattro Antenne di sviluppo regionale ad esso connesse (Vallemaggia, Verzasca, Gambarogno e Centovalli-Onsernone-Pedemonte) desiderano portare l’attenzione e, soprattutto, coinvolgere la comunità, in tutte le sue componenti, per promuovere e incentivare il restauro dei rustici. In un contesto senza dubbio non facile, è importante avere un approccio che trasmetta anche positività, opportunità, occasioni di crescita per il territorio discosto, per i propri cittadini e per i turisti. L’obbiettivo di tutti – Confederazione, Cantone, Comuni, enti pubblici e cittadini privati – dovrebbe essere quello di salvaguardare, con precise regole, questi preziosi beni culturali e questi paesaggi antropizzati: è anche un discorso di qualità diversificata del territorio, rifuggendo la banalizzazione, l’impoverimento e la perdita di tracce preziose del passato. Un futuro dignitoso per le regioni periferiche lo si costruisce anche valorizzando le proprie tipicità: i rustici e il loro paesaggio circostante ne fanno parte di diritto”. Attorno ai rustici, in particolare quelli ubicati fuori dalle zone edificabili, si discute da oltre trent’anni; sullo sfondo di un dibattito spesso molto acceso e con posizioni contrapposte, vi sono leggi e norme federali e cantonali, vuoti legislativi, domande di ristrutturazioni e di ampliamento bloccate, decisioni delle autorità competenti ritenute rigide e intransigenti, interventi abusivi, condoni e sanatoria edilizia. Insomma, sembra davvero non mancare nulla, in un ambito che presenta anche alcune zone d’ombra, lasciando così spazio a interpretazioni soggettive su situazioni e casi specifici che si trascinano da parecchio tempo. Intanto, però, la Vallemaggia rilancia il tema in modo propositivo, evidenziando le opportunità di restauro dei rustici per il territorio, il paesaggio e l’intera comunità delle nostre valli, restauri di qualità, promossi sia da privati sia dagli enti pubblici, meritevoli di essere conosciuti. E allora nella puntata odierna spazio al presente e soprattutto al futuro dei rustici. Si può ancora salvare il salvabile?
Sono ospiti:
Avv. Giacomo Garzoli, presidente dell’Ente regionale per lo sviluppo di Locarnese e Vallemaggia (Ers-LVM)
Aron Piezzi, presidente dell’Antenna Vallemaggia
Arch. Moreno Wildhaber, specialista in restauri e lavori di riattazione dei rustici
Roberto Mossi, geografo e collaboratore dell’Ufficio della natura e del paesaggio presso il Dipartimento del territorio
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